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martedì 20 giugno 2017

Nel mondo di Lynch

TWIN PEAKS – STAGIONE 3


Ebbene, dopo oltre venticinque anni torniamo a Twin Peaks. E già solo per questo sono felice, a dispetto della nostalgia, benché un po' sia strano rivedere i nostri amati personaggi con tutti questi anni in più sulle spalle: ci danno la dimensione di quanto tempo sia trascorso. Per loro, ma pure per noi, con la differenza che vediamo noi stessi ogni giorno, riflessi nello specchio, e non cogliamo con la medesima spietata immediatezza i segni dell'età sui nostri volti... Sì, sto delirando... Mi riprendo: per ora sono stati trasmessi solo 6 episodi, per cui sono ad un terzo della stagione, ma non posso più trattenermi, quindi, al più, farò una seconda recensione alla fine. Se avrò qualcos'altro da dire.
Per il momento, tuttavia, mi dichiaro soddisfatta.
Al contrario di MPM, grande fan de “I segreti di Twin Peaks”, che oggi impreca contro David Lynch e Robert Frost, sostenendo che sono pazzi, che si annoia e che non si capisce niente.
A me piace proprio questo. E la circostanza che, anziché dare spazio ai risvolti gialli (comunque presenti, nonostante si conosca da illo tempore l'assassino di Laura Palmer con il suo movente), si privilegino gli elementi esoterici, tanto che ci ritroviamo sempre più spesso Dietro la Tenda Rossa... Non che comprenda granché di quel che avviene (chi sono Linda e Richard? Che c'entra la sequenza numerica? Che ci fa la faccia del padre di Bobby spalmata nello spazio?). Ma sono profondamente affascinata. Dall'inquietudine che si trasforma in surrealtà e che a sua volta sfocia nell'orrore o nel grottesco o nel soprannaturale, a seconda dell'umore. Dal Nano, da Laura e da Mike. E persino dal suo braccio e da quel che combina. 
L'unico dato certo è che Cooper/Kyle Maclachlan, finalmente, può tornare fra noi... solo che qualcosa va storto, c'è chi imbroglia (il suo doppelganger). E così eccoci con uno strafumato Dougie Jones, Mr Jackpot. In più ci ritroviamo altri omicidi per le mani, traffici loschi e personaggi stralunati. Talvolta fin troppo e con troppa frequenza... In effetti, spesso i dialoghi e le reazioni di comprimari, protagonisti e comparse (umani) sono così sconclusionate che viene da chiedersi se nel mondo di Lynch resti ancora qualcuno di “sano”. Talvolta si esagera, esasperando... Però ci sono anche scene piuttosto divertenti, alternate ad altre truci, o ironiche, o truculente. O truci, ironiche e truculente (si veda il bambino investito dal camion). Parecchia suggestione, numerose presenze soprannaturali, un sacco di guest star, e tantissimi ammiccamenti/riferimenti, non solo alle stagioni passate, ma pure al film “Fuoco cammina con me”, che, anzi, consiglio vivamente di rivedere... 
Terribili, invece, sono gli effetti speciali, quasi casarecci. Ma forse ciò è voluto, per creare un'atmosfera vintage. Più attenzione c'è però – come sempre – per il commento sonoro, costellato di gruppi indie, laddove pochi sono i momenti che effettivamente si svolgono a Twin Peaks: la trama, infatti, ampia i suoi orizzonti, estendendosi a New York, come in altre località. 
MPM ha ragione: si procede con estrema lentezza.
Ma è così bello!!!

P.S.
E vogliamo parlare di Diane/Laura Dern?

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