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lunedì 19 giugno 2017

Murakami al 100%

1Q84 – Libro I
di Haruki Murakami


Nutrivo delle riserve verso questo romanzo, poiché mi era stato descritto come lento e noioso. In realtà è solo che impiega un po' ad ingranare, ma, in linea di massima, è Murakami al 100%, con tutti i suoi pregi. Ci sono sottili elementi urban fantasy come le descrizioni minuziose, due storie fatte di corrispondenze, ma apparentemente slegate, e molta atmosfera che mescola fatti traumatici alla dolcezza del quotidiano... 
Siamo nel 1984, a Tokyo, ma in un anno o in un mondo particolare, visto che in cielo, una delle protagoniste, Aomame, killer per scelta e per ristabilire la giustizia, scorge due lune senza che nessuno lo trovi strano. Ecco spiegata la “Q”. Perché è il 1984, anno in cui è ambientato il romanzo di Orwell (che infatti viene citato), ma anche no.
Per il resto, ci sono tre tematiche principali che si intrecciano – tutte, per quanto mi riguarda, molto interessanti –: una Setta Religiosa dai molti risvolti oscuri, il romanzo-rivelazione di una scrittrice esordiente e piena di segreti, e i fantomatici Little People, che non mi è ancora chiaro che cosa siano o che cosa facciano. Quel che è certo è che non sono buoni e non hanno molto da spartire con il cosiddetto Piccolo Popolo, somigliando di più a malvagi parassiti... in compenso hanno un non meglio precisato legame con la Setta...
Alla fine del primo tomo rimango con più interrogativi che risposte, ma pure con molta voglia di proseguire. In principio ero convinta che la vicenda di Aomame fosse la trama de “La Crisalide d'Aria”, il libro dell'esordiente e bellissima diciassettenne Fukaeri (che in realtà è dislessica e non ha scritto il romanzo da sola: la storia è la sua, ma la stesura definitiva sarà quella di Tengo, scrittore capace, ma non troppo ispirato, cui il successo non ha ancora arriso)... I punti di contatto sono parecchi e inducono il lettore a quella favolosa vertigine stordente tipica di Murakami. Tuttavia... Tuttavia una serie di particolari mi ha indotta a sospendere il giudizio, in quanto la faccenda potrebbe essere più complessa.
Vi saprò dire dopo essermi cimentata con il secondo volume (di tre)!

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