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giovedì 22 giugno 2017

Pietra miliare

LE GUIDE DEL TRAMONTO
di Arthur C. Clarke


Lo stile di Clarke non mi strega – troppo oggettivo, distaccato, mi fa sentire lontana anni luce – le sue trame sì. E in questo superbo classico della fantascienza, bisogna ammetterlo, Clarke ha superato se stesso. Per la storia, ma ancora di più per quel che sottende, sul piano filosofico, antropologico e socio-culturale. L'idea alla base, infatti, è geniale e offre all'autore l'occasione per un'analisi profonda quanto ammaliante, che si affaccia sul metafisico, passando per l'io più nascosto di ciascuno e dell'umanità tutta, approdando, infine, all'escatologia più raffinata.
Solo in apparenza, infatti, l'argomento riguarda l'invasione aliena – peraltro pacifica e fonte di arricchimento sotto tutti i fronti –. A venire esplorati, piuttosto, sono i meccanismi del sentire umano, della loro evoluzione, delle loro arcane elaborazioni.
Eppure la storia è concreta, incalzante, non si perde in vuoti panegirici. Ruota intorno ad un interrogativo: chi sono i Superni, ossia gli alieni che ci hanno portato il progresso e la serenità? Perché non si mostrano a noi? Qual è il loro vero volto? E i loro scopi?
La risposta sconcerta ed è densa di implicazioni, immediate e proiettate sul futuro.
Può essere liquidata con un “perchè non siamo ancora pronti”, più vera che mai, ma è la spiegazione completa a lasciarci basiti. Perchè non si ferma qui, e sconvolge i pilastri di quasi ogni religione nonché il nostro destino ultimo. 
Non rivelo altro, per non fare spoiler. Anche se, quando io ho letto il romanzo, sapevo già tutto. E mi sono ugualmente gustata ogni pagina.
Pietra miliare.
Scritta nel 1953, sempre attuale.

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