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martedì 17 ottobre 2017

Nessuno può mettere Baby in un angolo!

DIRTY DANCING
di Wayne Blair
(2017)


Remake del cult anni 80, ne rinnova e aggiorna la simbologia, trasformandolo in un simpatico musical.
Premetto che, pur avendo da adolescente apprezzato l'orginale, non sono una di quelle pazze invasate innamorate di Patrick Swayze che hanno rivisto il film un migliaio di volte. Io ero una di quelle pazze invasate innamorate di Harrison Ford che hanno visto un migliaio di volte Indiana Jones. Anzi, se non fosse che ci teneva MPM, credo che io il remake l'avrei evitato.
Detto ciò, mi pare che le critiche nei confronti di questa pellicola siano troppo severe, nel senso che a me, nonostante l'eccesso di sentimentalismo (peraltro presente anche nel cult del 1987), complessivamente è piaciuto: per quel che ricordo, le atmosfere sono più o meno intatte, le scene di ballo stupende, il finale corale una genialata, la sorella fatua (interpretata dalla Sarah Hyland di Modern Family) è decisamente più amabile rispetto alla vecchia Lisa, il nuovo Johnny, va bene, ha meno carisma di Swayze (ma Colt Pratters è un ballerino, non un attore) e per quel che mi concerne risulta adeguato... Anche se, lo ammetto, Baby/Abigail Breslin non si può vedere, è grassa come un porcello, ma io credo che la faccenda sia voluta.


Di solito la Breslin, per quanto in carne, non è così strabordante. E comunque ha un bel faccino, laddove, lo rammento benissimo, la longilinea Jennifer Grey aveva invece un viso orripilante, che mi dava fastidio guardare. Ma il tema è proprio questo, no? Contro ogni convenzione, il bello si mette con la bruttarella, la ricca con il povero, la ragazza colta e intelligente con lo scapestrato con precedenti penali, e intanto ognuno cerca il proprio posto nel mondo, imparando che siamo noi gli artefici del nostro destino.
Un filmetto, certo, ma gradevole, senza pretese, e che, in teoria, dovrebbe far contente quelle madri che non fanno che lamentarsi per i modelli di bellezza inarrivabile inculcati alle proprie figlie e che per giunta si sforza – tra un cliché e l'altro – di distruggere ogni etichetta. 
Unico vero neo, per quanto mi riguarda: far vedere i due amanti anni dopo, con annessi e connessi al seguito. Sa di realismo, ma anche un po' di prosaico, visto il contesto nostalgico... Che le cose dovessero andare così era ovvio, nessuna illusione. Ma, in effetti, proprio questo sarebbe stato un buon motivo per non farcelo vedere. Pazienza. Nel complesso il prodotto è godibile.

Curiosità: nel cast anche Billy Dee Williams/Lando Calrissian.

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