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mercoledì 8 novembre 2017

Circondati dai granchi o dai pinguini

ATLANTE TASCABILE DELLE ISOLE REMOTE
di Judith Schalansky


Fatto di Mappe e reperibile nel settore dedicato alla cartografia di ogni buona libreria, è in realtà una raccolta di storie suggestive per viaggiare con l'immaginazione, anzi per essere direttamente teletrasportati nel luogo di destinazione e, per giunta, in medias res.
L'autrice, infatti, una “sognatrice da mappamondo” per ogni isola o isoletta che descrive cattura per noi la sua storia, ma, anziché narrarcela, ce la mostra proiettandola nel nostro cervello.
Non so quanti atlanti del genere ho letto prima di questo (luoghi maledetti, insoliti e curiosi, città perdute...). Ho lasciato le isole remote tra le ultime da visitare perché il loro mi sembrava il volume meno poetico, il più ancorato alla realtà...
La verità è che, per quanto di realtà parli, è il più immaginifico, il più struggente, dolce e commovente di tutti, aldilà degli argomenti trattati.
La prefazione, in particolare, in cui l'autrice spiega la genesi dell'opera e le sue motivazioni, trabocca di sentimento e incute profonda tenerezza.
Per cui, sì, in questo tomo si snocciolano dati, coordinate, mappe e lacerti di storia. Ma anche sogni, tensioni emotive, perle antropologiche e frammenti di sogni.
E ci spostiamo, alla velocità del pensiero, da Solitudine, nel Mar Glaciale Artico, a Pukapuka, nell'Oceano Pacifico, passando per luoghi che conosciamo (Iwo Jima, Sant'Elena, l'Isola del Cocco), per altri che non abbiamo mai sentito nominare... Visitiamo cinquanta isole remote (remote ovunque noi siamo, da ovunque partiamo), chiudendo gli occhi e trovandoci lì, circondati dai granchi o dai pinguini, oppure dal nulla... 
E poi, ammettiamolo, l'edizione tascabile è una meraviglia! Copertina arancione brillante con pagine dai bordi blu cobalto, una grafica chiara, che, per ogni isola, ci dà una pagina di informazioni nude e crude, una cartina, e due pagine di avventura...
Il tutto ad un prezzo concorrenziale.
Imperdibile.

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