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giovedì 16 novembre 2017

Road to Liguria

UN INCANTEVOLE APRILE
di Elizabeth Arnim


In apparenza un agile e inconsistente volumetto, fatto di magnifiche descrizioni floreali (che mi ha indotta a desiderare di acquistare quanto prima un buon manuale di botanica e a fare ricerche sullo splendido albero di Giuda), in pratica un’ode all’amore e alla felicità nelle sue molteplici sfaccettature, alla positività, alla gioia, fatta di piccole cose, di natura e di fiori, di sole e cielo terso, ma allo stesso tempo permeata di un forte sentimento, quasi panteistico, che presto, volenti o nolenti, contagia tutti, inclusi i lettori, per giunta con delicata spontaneità. 
E’ buffo perché partiamo da una realtà di frustrazione e sotterfugi che nasce in quel dell’Inghilterra anni 20, coinvolgendo quattro zitelle (comprese le due sposate e la vedova, per i nostri parametri odierni) che non si conoscono, ma che si troveranno ad andare in vacanza insieme – nella nostra Liguria – per questioni di convenienza.
E all’inizio ci infastidirà come una, Mrs Fisher, sia gretta, meschina e avvizzita, troppo severa e snob nei suoi giudizi,  un’altra, Scrap, – bella fuor di ogni paragone e afflitta dalla sua stessa bellezza – vuota e superficiale, scostante e prevenuta, e le altre due, Rose e Lottie, le sposate, patetiche e abbruttite, vuoi dal marito, vuoi dalla devozione bigotta, vuoi da un intrico di ansie e paure ingiustificate.
Ma presto ci accorgiamo di aver sbagliato a trarre le nostre conclusioni. Lottie, in particolare, si rivelerà una creatura solare ed eccentrica, che per prima fiorisce in questo incantevole aprile ligure, man mano si risveglia la natura, seguita, presto, dalle altre, e dai personaggi che si avvicendano nel romanzo, in quello che viene definito un circolo virtuoso di sentimenti, che si influenzano a vicenda, volgendo ogni negatività all’armonia.
Un romanzo semplice, dalla prosa placida e tranquilla, cosparsa di epifanie e di luminosità, con qualche momento divertente e un frasario prezioso, che ha il potere di rasserenarci, trasmettendoci, con grazia e dolcezza, quanto la vita possa essere meravigliosa. 
A patto, certo, di osservarla dalla giusta angolazione.
Perché, sembra voler dire il libro, non ci sono persone cattive, ma solo persone infelici.
Ma basta così poco per cambiare la propria condizione… un incantevole aprile, appunto.

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