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martedì 28 novembre 2017

Un nucleo pulsante di spettacolari eccessi

LIMONOV
di Emmanuel Carrère


La biografia vera, ma inventata, inventata, ma vera, tra alti e ancora più alti, e bassi ancora più bassi, di Limonov, scrittore e rivoluzionario, che, in realtà, non si chiama nemmeno così, ma si è scelto il nome da solo, in modo che si armonizzasse con le sue aspettative e il suo carattere.
Ed è proprio il protagonista il primo, fortissimo, motivo di interesse del romanzo: “un individuo magnifico, capace di atti mostruosi”.
Fortemente sentente, irto di contraddizioni pericolose, senza filtri, senza limiti, senza vie di mezzo, e con un mucchio di criticità difficili da digerire, oltre che con un ego smisurato, è, al contempo, un tipo estremamente romantico, carismatico e – a sorpresa – pieno di cuore, di passione e perfino di rigore morale, che determina l'allucinante modo in cui affronta le avversità, sia sul piano pratico che su quello intellettuale.
Il secondo, strepitoso, motivo di interesse del romanzo è dato dallo stile di Carrère: vivace, ironico, crocchiante, ma colto e ricercato, strutturato, accattivante, ma scevro  di orpelli inutili.
La narrazione, tra l'altro, è spumeggiante, movimentata, e ondeggia tra lucidi contesti storici, evidenziando i passaggi cruciali del mondo che va avanti con reinterpretazioni divertite, critiche e personali, e tra le vicende di Limonov, nonché dello stesso Emmanuel Carrère, tracciate con disarmante simpatia.
Riassumendo, un nucleo pulsante di spettacolari eccessi e di finissime armonie.

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