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venerdì 24 novembre 2017

Quando i pomodori fanno simpatia

IL RITORNO DEI POMODORI ASSASSINI
di John De Bello
(1988)


Della serie: per anni ho desiderato di vedere questo film dell’orrore per poi scoprire che è una commedia, anzi un una pellicola demenziale.

Un po’ sequel un po’ riciclo di “Pomodori Assassini” del 1978 (del medesimo regista), narra del mondo di venticinque anni dopo la Guerra dei Pomodori, in cui il possesso di ‘sti poveri ortaggi è divenuto illegale. Il budget è bassissimo (e ci si ride pure su, perché ad un certo punto il regista finisce i soldi e ce lo dice… così arrivano gli sponsor… sic!, che sono uno dei tocchi più divertenti), ma fantasia, ironia e autoironia aiutano a non pensarci, nonostante il ritmo, per i tempi attuali, possa non risultare proprio da cardiopalma. 
L’idea stessa dei pomodori assassini, peraltro, è strepitosa, in più c’è qualche insospettabile chicca, come John Astin (alias Gomez Adams) nei panni del Professor Cancrena – con la sua magnifica risata da pazzo –, un paio di sequenze alla Benny Hill (sul serio) e… George Clooney, giovanissimo e gigione. In più, ci viene proposto un riassunto del film del 1978 (che io non ho visto, peccato, anche perché sembra “più serio”) con spezzoni di ispirata idiozia (pensate che abbiano reso i pomodori terrificanti? Non lo hanno fatto. Li hanno  ingigantiti e dotati di capacità di deambulazione. Ma non fanno paura… E, in tal senso, la situazione nel 1988 è destinata persino a peggiorare)!      
Il livello di horror è inesistente, in compenso abbiamo un pomodoro di peluche parlante, pomodonne (e pomouomini), pizze rivoltanti (anche per gli standard americani), un assistente Igor, molte buone idee e allegro meta-cinema. 
Gli effetti speciali sono terribili anche per gli anni 80, ma ci si gioca, fanno simpatia, mentre l’effetto nostalgia risolleva gli animi. E in più ninja, citazioni, trovate spassose che rimediano a illogicità, ridicolaggini e forzature, che, a loro volta,  finiremo per accettare con gioia in quanto parte del pacchetto.
E’ il caso di dirlo… nonostante tutto, delizioso!

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