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giovedì 9 novembre 2017

Il peso delle proprie scelte

ATYPICAL


Serie Tv davvero peculiare, che non è una sitcom, ma, a tratti, fa morire dal ridere (la scena del pinguino gigante di peluches che viene sgozzato è da Otta Awards), e al contempo parla di cose serie e importanti, sensibilizza, ha un sostrato intenso e drammatico, ma senza soffocare.
Il punto nevralgico, attorno cui tutto ruota, è Sam, il protagonista, adolescente autistico ad alto funzionamento che vorrebbe una ragazza, ma si innamora della sua terapeuta, in crisi col fidanzato.
Il bello di Sam è la sua assoluta sincerità, la sua incapacità di empatizzare, la sua efficienza e la sua passione per i pinguini. 
Che sono anche i suoi lati più esasperanti.
Il bello della serie, invece, è che non c'è solo lui, e vediamo come l'autismo viene vissuto, più o meno indirettamente, anche da madre, sorella e padre di Sam. 
Con coraggio e tanta buona volontà, ma senza nascondere difficoltà e momenti bui, rischi, paura e sofferenza.
Perché al centro del mondo c'è sempre Sam, anche se lui non lo chiede. E non sempre è giusto. E non sempre è facile. E spesso lui nemmeno lo vuole, o ne ha bisogno.
Personalmente adoro Casey, la sorella, ma anche Paige, che di Sam sarà invece la fidanzatina “per fare pratica”. Ognuna a suo modo è un personaggio forte, sfaccettato, scoppiettante, ma che reca in sé anche molte fragilità. Fragilità che, d'altro canto, caratterizzano ogni comprimario. Eppure siamo ben lungi dagli adolescenti fatti di vetro in stile “Tredici”. Piuttosto siamo di fronte a ragazzi (o genitori) determinati, che sanno che cosa vogliono, capaci di incassare, di sbagliare, di pentirsi. Ma anche di cadere e rialzarsi. Di ribellarsi. Di tornare a più miti consigli. E riprovarci, assumendosi il peso delle proprie scelte e delle proprie responsabilità.
Anche solo per questo “Atypical” è senza dubbio da vedere.
Se poi si aggiunge che sono solo 8 episodi da circa 35 minuti...

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