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venerdì 3 novembre 2017

Jackie Brown

PUNCH AL RUM
di Elmore Leonard


Delusa.
Da questo romanzo è stato tratto il film di Tarantino “Jackie Brown”, non uno fra i miei prediletti, ma senza dubbio carino, intelligente, coinvolgente.
Il romanzo invece… non mi ha detto nulla.
Ma nulla proprio.
La trama è la stessa, per quel che ricordo, e così Jackie – anche se non si chiama Brown, bensì Burke – però… niente, non siamo entrati in sintonia.
E pensare che ho visto altri film tratti dai romanzi di Leonard (Out of Sight, Get Shorty…) e mi sono piaciuti tutti. Insomma, credevo che come autore lo avrei adorato. Ma no. Nada.
I personaggi che nella pellicola con Pam Grier, Michael Keaton, Samuel L. Jackson e Robert de Niro mi sembravano ricchi di spessore e di carisma qui sono poco più dei nomi con attaccata qualche peculiarità trascurabile. Il montaggio serrato e ammiccante di Tarantino è ridotto ad un incedere stringato, ma senza sugo. Lo stile di Leonard, soprattutto, è sciatto, funzionale, ma privo di… qualunque cosa. Non sono una che necessita per forza di lunghe descrizioni, ma qui ci sono solo dialoghi e azione, azione e altri dialoghi. Come se tutto nel mezzo fosse superfluo. Solo che non lo è. Serve a creare atmosfera, contesto, a delineare i caratteri dei protagonisti, a sedurci e farci innamorare…
Qui c’è un buon impianto di base, una storia piacevole, di per sé anche ben costruita, ma non ce ne importa nulla, perché siamo completamente indifferenti a quel che capita ai personaggi. Vivono, muoiono, sono buoni, cattivi… Embè? Chi se ne cale.
Certo, le scene scorrono veloci e fluide. Comprendono sparatorie, truffe, ammazzamenti, traffico d’armi… Ma, per quanto mi riguarda, non facevo che sbadigliare.
Brutto? Magari no.
Ma da un libro sono abituata ad aspettarmi qualcosa di più. Emozioni e fascinazione, ad esempio.
Dubito che leggerò altro di Elmore Leonard.

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