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lunedì 27 novembre 2017

Un coniglio segreto che si chiama Ragù

I DISCORSI DI PACO


Qualche giorno fa chiacchieravo con due conoscenti, l’una con due gatti, l’altra con tre cani. Entrambe si dichiaravano innamorate delle loro bestiole, tanto che il marito/la madre le rimproverano abitualmente perché parlano con loro come se fossero delle persone.
Io muta.
Allora mi hanno chiesto se io avessi animali.
Ho risposto di sì: “Paco, il mio coniglio”.
Mi hanno chiesto se io gli parlo…
Ho risposto sì.
“E tuo marito? Non ti sgrida?”, hanno interloquito allora.
E io sono rimasta curiosamente interdetta. No… perché dovrebbe?, mi sono domandata. E solo allora mi sono resa conto perché ero stupita. La frase completa, infatti, avrebbe dovuto essere: “Perché dovrebbe? E’ lui che doppia le risposte di Paco”. Se infatti io dico “Ciao” al cucciolo, lui mi risponde (con la voce di MPM, più cavernosa per l’occasione) un educato “Ciao, Otta”.
Certo, non sempre è così affabile. A volte mi spara un bel “Ti odio, muori!”, altre fa esternazioni sul genere “Ti ucciderò! Hahaha!”. Ma in generale, è un buon coniglietto, abbastanza cortese.
Più surreali e divertenti sono i dialoghi che fa con MPM, in cui viene data la colpa a me per qualunque cosa, preferibilmente in faccende in cui non ho neppure messo il becco. Se poi esco di casa o mi chiudo in camera, MPM sussurra a Paco che io ho un altro coniglio, di là, un coniglio segreto che si chiama Ragù e a cui voglio più bene e che è più bello. Oppure una batteria di conigliette, molto graziose.  
Insomma, viviamo una realtà surreale.
Per cui, no. Se parlo con Paco MPM non mi rimprovera. 
Fa il doppiaggio. 
E talvolta persino telefonate immaginarie.

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