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venerdì 16 marzo 2018

Aronofsky è un dannato genio

MADRE!
di Darren Aronofsky
(2017)


Una bomba. 
Uno dei film, delle storie, più geniali di sempre. Una di quelle che ti travolgono, ti cambiano, ti disturbano e a cui non puoi smettere di pensare e ripensare. Che sono metaforiche, simboliche, archetipiche. Straordinariamente vere. 
Ma che chiedono di essere capite, comprese. 
Diversamente sono scioccanti, estetizzanti, dense, ma non possono essere colte nella loro interezza.
Il consiglio è di vederlo (non da soli, con una persona di fiducia. Da soli è intollerabile). Magari intuirete, magari no. Certo coglierete che c'è un'allegoria sotto e che le cose non sono semplicemente quelle che appaiono. Una storia c'è, dall'inizio alla fine, eppure ce n'è una seconda nascosta, incredibilmente più bella. A quella dovrete tendere. Perchè se non sarete in grado di decifrare la chiave di lettura (che è una, nella sua totalità e contezza), allora le cose non quadreranno del tutto e alcuni interrogativi resteranno sospesi.
Dovete impegnarvi, cercare la soluzione. Se la scoverete non avrete dubbi, perchè è esaustiva e tutto filerà liscio, divenendo (miracolosamente) quasi ovvio. Ogni dettaglio, ogni particolare. Dalla ferita sul pavimento all'esigenza di sigillare lo studio. Dagli ospiti molesti alle reazioni apparentemente incongrue del Poeta. Dai saccheggi all'omofagia. 
Sì, c'è tutta questa roba. E molto di più.
E se il film inizialmente pare lento, che si sospetti o meno il suo segreto si resterà inchiodati dalla visione, incapaci di distogliere lo sguardo, eppure bramosi di fuggire. 
Per la rabbia, la sofferenza, il fastidio.
Non fatelo. Resistete sino alla fine.
A quel punto un suggerimento verrà dato. 
Potrà non essere sufficiente. Potrà non convincerci, parerci approssimativo.
Ma solo se ne trarremo le conclusioni sbagliate.
Sforzatevi di più, in questo caso. Spremetevi le meningi.
Se ancora non basterà (a me non è bastato), che diamine, cercate online. 
Ci sono diversi siti che forniscono spiegazioni. Leggetele. 
Avutele, vi sentirete consumare dalla magniloquenza e dalla bellezza. 
E finalmente qualcosa sboccerà dentro di voi a livello intellettuale e non potrete astenervi dal gridare dentro di voi che Aronofsky è un dannato genio.

P.S.
Senza fare spoiler, qualche aiutino:
Non è per caso che tutti danno del tu al personaggio di Jennifer Lawrence.
Il crollo del lavandino è importante e, se siete fan di Aronofsky, l'avete già vissuto.
Ci sono due parti perfettamente distinte sotto il profilo narrativo. Rifletteteci.
Ponetevi questo quesito: perché il Poeta/Javier Bardem non brucia?
Avete capito?
Ora vorrete rivederlo dal principio.   

P.P.S.
Lo spacciano per un horror, ma è un film drammatico. Le simiglianze con gli horror, a parte qualche scena forte, si limitano all'impostazione.

P.P.P.S.
Il titolo, esatta traduzione dell'originale, è sviante, e quel punto esclamativo è superfluo.

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