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martedì 13 marzo 2018

La simpatica follia di Martin Riggs

LETHAL WEAPON


Basata sul ciclo di film “Arma Letale” di Richard Donner con Mel Gibson e Danny Glover, questa è invece una serie tv.
Che non avevo la benché minima voglia di vedere, nonostante le insistenze di MPM, dato che io adoravo Mel Gibson e Danny Glover e “Arma Letale” di Richard Donner  figura da sempre tra i miei miti cinematografici, alimentato com'è da battute brillanti, scene d'azione e qualche intenso momento drammatico.
Eppure...
Eppure, dopo i primi episodi, si smette di rimpiangere l'assenza dei nostri vecchi eroi, dato che i nuovi protagonisti, Clayne Crawford/Martin Riggs e Damon Wayans/Roger Murtaugh, sono una forza della natura e ci regalano qualcosa di quasi equivalente.
Riscrivono alcune caratteristiche dei personaggi (Roger reso più giovane e prestante, Riggs baffuto), lasciando intatte quelle fondamentali e il background di entrambi i detective della omicidi di Los Angeles. E quindi abbiamo simpatica follia e spavalda ironia, specchio deformante dei tormenti interiori e della solitudine di Martin, che ha perso la moglie in un tragico incidente, e che trova una nuova famiglia in quella del partner lavorativo dalla paterna e bonaria saggia cautela, che presto si fa più ardita, influenzata dal compagno.
Trattandosi di una serie televisiva, oltretutto abbastanza lunghetta (18 episodi la prima stagione), ogni elemento viene meglio approfondito, diluito e indagato, permettendoci di voler sempre più bene a questa coppia eterogenea e, suo malgrado, fantasticamente assortita, che seguiremmo volentieri anche se, semplicemente, andasse a fare la spesa... In questo il telefilm si rivela davvero vincente e riuscito, tanto più che, al contrario, l'intreccio poliziesco non è eccezionale. Non è solo per via della prevedibilità e della banalità degli sviluppi, è che proprio non ci importa nulla di venirne a capo, a meno che (come ogni tanto accade) non coinvolga direttamente i nostri eroi o alcuni dei comprimari della serie. Al di là di ciò, non siamo abituati – o almeno io non la sono più – a episodi autoconclusivi e preferiremmo una trama articolata di più ampio respiro.
E tuttavia... andiamo avanti con piacere, pur di vedere che combinano insieme, tra piccoli contrasti e battutacce, Riggs e Murtaugh, grazie altresì alla circostanza che comunque le puntate hanno un ritmo abbastanza buono e procedono senza troppi indugi, mescolando dramma e leggerezza.

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