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lunedì 19 marzo 2018

Troppi spiegoni

HOLLOW CITY – IL SECONDO LIBRO DI MISS PEREGRINE
di Ransom Riggs


Sarebbe più esatto il secondo libro degli Speciali, visto che Miss Peregrine neppure c'è. Non esattamente. 
Diciamo che si è trasformata in uccello (com'è proprio delle Ymbryne), ma che non può, senza l'aiuto di un'altra Ymbryne, recuperare le sembianze umane. Col rischio, se non si spiccia, di rimanere per sempre in forma di falco e divenire un animale in tutto e per tutto, scordandosi della sua identità umana.
Riusciranno i nostri eroi a salvarla?
Come sovente capita nelle trilogie, questo secondo romanzo è di transizione. Necessario affinché l'azione prosegua, ma poco emozionante.
C'è qualche colpo di scena, qualche attimo di stupore e meraviglia, come pure qualche stratagemma felice, ma i difetti già evidenziati nel primo tomo (vedi post 27.7.2016) si accentuano: ritmo scarso. Originalità dubbia. Troppi spiegoni. Ma soprattutto la difficoltà di costruire una storia vincolandosi a fotografie d'epoca. Belle, okay, sebbene non evocative quanto quelle del volume precedente. Ma non basta. Per quanto, in linea di massima, la schiavitù alle immagini si avverta meno.
Di buono, in compenso, abbiamo che conosciamo un po' di più i personaggi, per quanto non siamo eccessivamente legati ad essi e le loro peripezie non ci tocchino poi così da vicino.
Tuttavia la voglia di sapere come finirà la vicenda c'è, per cui siamo decisi ad andare avanti (sebbene preferiremmo un secondo film di Tim Burton alla lettura di Ransom Riggs).
Inoltre l'edizione è bellissima. Non solo per le foto di cui sopra, ma anche per i caratteri, la grafica e le pagine “antichizzate”.
E verso il finale c'è pure una bella impennata, stilistica e narrativa.
A presto con l'ultimo volume!

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