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mercoledì 18 aprile 2018

Definire il Grottesco

GUIDA AL GROTTESCO
di C. Bordoni e A. Scarsella


Un'altra delle strepitose guide della Odoya. 
Questa volta, però, non segue lo schema consueto, fatto di singole voci, ma è imperniata su saggi di autori diversi, differenti anche per stile, che affrontano le tematiche principali legate all'argomento del volume. 
Il grottesco.
Che è più sfuggente e dai contorni più labili dei soliti horror e fantasy, e che, infatti,  prima di tutto, va definito, e in tutte le sue accezioni, che possono assumere sfumature e caratteristiche variabili, a seconda dell'epoca o del periodo, e magari cambiare, accentuando un aspetto in luogo di un altro.
Partiamo dalla “Storia della Bruttezza” di Umberto Eco, teorizziamo funzioni e scopi,  ci soffermiamo sul Barocco, ma anche sul Carnevale, sul Diavolo, sui Mostri, passando per Arte, Cinema e Letteratura.
Il viaggio è senza dubbio appassionante, benché a tratti, è inevitabile, possa disturbare, infastidire o far storcere il naso, incrociando il macabro, lo scabroso e persino il pornografico. 
Più accademico e impegnativo nella prima parte, più divertente, disinvolto e ricco di curiosità a partire dal quinto capitolo, il libro ha il merito di far chiarezza su un genere che spesso rimane latente e non viene considerato per sé stesso, assorbito, di volta in volta, dall'horror, dal demenziale, dal fantastico o dal satirico. Proprio per questo il volume finisce per toccare ambiti distanti fra loro (si salta da Burroughs a Perrault, da Swift a Tod Browning), riuscendo però a offrire al lettore dei paletti entro cui muoversi e collocarli. 
Spesso vengono riportati interi brani, proposti spunti di lettura, narrati aneddoti.   
Il fine è principalmente divulgativo, ma certamente se ne ricaverà anche qualche utilità di matrice più profonda.

P.S.
Il capitolo che ho preferito è quello dedicato alla Fiaba, che, tra tutti, è forse quello che ci regala una delle analisi più spietate e sugose.

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