EUROFLORA: COSE BRUTTE
La prima semidisavventura si è verificata mentre prendevamo il treno per Nervi da Brignole... Il bus ci deposita e noi, consultato il monitor con arrivi e partenze, corriamo sul binario 9. Abbiamo 5 minuti. Non abbiamo ancora posato le membra sulla scala mobile che un annuncio, sentito distintamente da tutti, avvisa che, contrariamente a quanto riportato sul monitor, il treno per Nervi è sul binario 3. In massa ci catapultiamo sul 3. Qui il cartello indica il treno per Voltri. Voltri è nella direzione opposta rispetto a Nervi. Nel mentre il treno sul binario 9 ci fa ciao ciao. Viaggia in direzione di Nervi.
Allora chiediamo.
Ci dicono che il cartello è sbagliato, ma il binario 3 è giusto. Solo che quando arriva il treno, giunge dalla parte opposta. Proprio come farebbe il treno per Voltri. E, guarda caso, pare proprio diretto a Voltri. Il senso di marcia è quello. Siamo increduli, ma mica poi tanto. Conosciamo Trenitalia.
Diverse persone (stranieri e turisti extra Liguria col biglietto dell'Euroflora in mano) però evidentemente no, e fanno per salire, fiduciose. Per fortuna spunta il controllore: ci conferma che quello è il regionale per Voltri e noi torniamo al binario 9 per aspettare il treno per Nervi successivo. Perché diavolo quell'annuncio fuorviante? Ci viene risposto che probabilmente c'era troppa gente e dovevano deflazionare un po'... Ah, ecco. W il rispetto per i passeggeri.
Altra cosa brutta, le file all'italiana: per entrare all'Euroflora, per mangiare, per visitare la Casa del Bonsai... Ci si incolonna per benino, ma i furbi entrano di lato, saltando tre quarti di coda, col risultato che noi ce la facciamo doppia. Gli stranieri guardavano esterrefatti, mentre gli italiani portavano avanti questo sistema senza ritegno, spingendo in avanti, modello ariete, vecchiette e passeggini. In fondo chi direbbe mai qualcosa ad una nonnina? O ad una mamma col bambino? Io, se ne avessi avuta l'occasione. Ma in certi casi basta lo sguardo.
Piuttosto, si può essere razzisti verso il proprio stesso popolo?
In ultimo: c'era gente che, con molta fantasia, calpestava le aiuole. Non i prati (che non mancavano). Le aiuole con i fiori. Per chiarire: quando siamo entrati c'era una voce che diceva dall'altoparlante: “E' cortesemente vietato calpestare le aiuole”, che nel pomeriggio era diventata: “E' severamente vietato calpestare le aiuole. Anche quelle con i peperoncini. Non calpestate le aiuole.”
Ultima avventura, il ritorno.
P.S.
Neanche a dirlo, fila all'italiana.
P.P.S.
In conclusione: l'Euroflora è stata bellissima, il Parco di Nervi è stato bellissimo, mi sono rilassata, divertita e stancata da morire. Ma i miei week-end di lettura matta e disperatissima sono mille volte meglio!!!
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