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lunedì 9 aprile 2018

Un guru estremamente normale

L'ARTE DI CORRERE
di Haruki Murakami


Una sorta di saggio autobiografico, in cui lo scrittore racconta se stesso e la sua passione per le maratone. Passione che è intrecciata con la scrittura, ma pure con il suo io più profondo, e che ha finito per rivelargli qualcosa di sè come uomo, come persona.
Non bisogna essere dei runner per apprezzarlo, basta essere fan di Murakami. 
Anzi, io sospetto che questo libro piacerà di più a noi semplici lettori, che ai veri e propri atleti. Murakami non è un professionista, è uno scrittore che vuole restare in forma e al contempo sfidare e superare i suoi limiti. Che non ha bisogno di battere gli altri, ma se stesso. 
Il volume è bello, più di quanto mi sarei aspettata. 
Procede in modo frammentario, ma non segmentato, nel senso che, anche così, la prosa conquista una sua armonia.  Poetico e personale, a tratti tecnico, ma soprattutto intuitivo, riflessivo, filosofico. 
C'è un passaggio che ho adorato, che parla della corsa, ma ancor più della scrittura e della vita. E' tra pagina 83 e pagina 84. Non lo riporto, invito tutti ad andarselo a leggere.
Per il resto, non ci si aspettino scioccanti verità o epifanie divine.
Murakami, lungi dall'apparirci come un guru, si presenta come un tipo estremamente normale (ma non banale, questo mai, e anzi, risulta straordinario proprio in virtù della sua normalità), eppure, proprio per questo, ci sembra crei un legame con noi che è più forte e più intimo di quello che normalmente imbastisce con le sue opere immaginifiche. 
E' simpatico, saggio, pacato. 
E, se anche noi non siamo soggetti da corsa, ci fa venire voglia di andare a correre con lui.

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