GUIDA AL CINEMA DI FANTASCIENZA
di Roberto Chiavini, G. Filippo Pizzo e Michele Tetro
L'opera è divisa in due: prima traccia la storia del Cinema di Fantascienza, anno per anno, procedendo con tre grossi blocchi (dalle origini agli anni 50; gli anni 60, 70, 80; dagli anni 90 ad oggi), poi si dedica alle cosiddette icone del genere, ossia protagonisti (ovvero scrittori, registi, attori...) e personaggi, in quella che si presenta come una sorta di infarinatura di dizionario, maneggevole e divertente, anche se – suppongo volutamente – non proprio completa.
C'è qualche svista, qualche errorino, ma in linea di massima il libro, corredato di immagini in bianco e nero e con una veste grafica chiara e tale da stimolare la lettura, si legge volentieri. Lo stile è discorsivo, ma anche ironico e disinvolto, frizzante e complice, non troppo tecnico, e con interessanti box di approfondimento – vicino a qualcuno superfluo – e un'insolita attenzione anche agli epigoni mediocri dei film più famosi (sebbene non sempre, nel bene e nel male, ne condivida i giudizi: troppo generosi in certi casi, troppo severi in altri, benché, in linea di massima, sia abbastanza d'accordo circa il rapporto, ormai quasi inversamente proporzionale, tra idee ed effetti speciali).
Magari la seconda parte è un po' superflua, e avrei preferito sacrificarla a vantaggio di una trattazione più dettagliata della prima, ma questa scelta ha il merito di spostare la prospettiva, e di rendere la lettura più dinamica e varia.
In quanto, appunto, alla prima parte, cominciamo dagli albori del cinema muto per approdare al 2014. Più andiamo avanti più lo spazio dedicato all'annata analizzata aumenta, e, intanto, si cerca di tracciare bilanci e di contestualizzare il più possibile, sia pur sinteticamente, alla luce di episodi di cronaca e progresso tecnologico, talvolta con una nota nostalgica e romantica, riuscendo, tutto sommato, a sfornare anche considerazioni non scontate.
Purtroppo non riesco a recuperare la Guida Odoya al Cinema Horror.
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