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giovedì 20 dicembre 2018

Una storia dei tempi

L'ALTRA GRACE
di Margaret Atwood


Canada, 1843. Chi è Grace Marks? La vittima sedicenne di un sistema ingiusto o una terribile assassina? Il fatto di cronaca nera da cui si diparte il romanzo appartiene alla verità storica, ma la trama, articolata sul presente post-condanna e sul passato, sino al tremendo giorno del duplice omicidio, è stata arricchita di riflessioni, ipotesi, analisi e persino di qualche suggestione fantastica, che finisce col fornirci una spiegazione alternativa. A cui finiamo per credere, vuoi per il magnifico approfondimento psicologico, vuoi perché la ricostruzione storica è impeccabile.
La trama, letta adesso, di per sé non spacca: i colpi di scena, il finale a sorpresa... Nulla riesce a stupirci davvero. Tuttavia la scrittura della Atwood è meravigliosa, fluida, ma ricca, rigogliosa. Le descrizioni capillari e precise, ci mostrano com'era la vita all'epoca, nelle speranze e nelle intenzioni, nei fatti quotidiani e nei sentimenti. E ci piace Grace, con la sua calma posata, con la sua quiete algida e trasparente, che potrebbe nascondere un abisso in ebollizione, come non farlo ed essere solo se stessa. Ci piacciono i rigurgiti femministi, la sensibilità sociale, lo spirito pratico di Grace, e i momenti di cupa brutalità finalizzati alla denuncia. E infatti a colpirci non sono tanto quelli dell'omicidio, quanto i precedenti e i successivi: l'esperienza del manicomio, sia pur appena accennata, il processo, il carcere, la traversata, il rapporto con il padre, la cruda povertà...
Una storia come tante, forse, una storia dei tempi, semi inventata e semi vera. Ma impreziosita da una tale profusione di dettagli e da una tale atmosfera – ambigua e puntualmente definita insieme – da precipitarci lì, e farci sentire tutto di prima mano. Inclusa la desolante speranza di riscatto racchiusa nella buccia di una mela.
Questo è il secondo romanzo che leggo della Atwood (il primo è stato, ovviamente, “Il Racconto dell'Ancella”). Sicuramente non sarà l'ultimo. 

P.S.
Sì, da questo libro è stata tratta la Serie Tv di Netflix (si veda post 17 novembre 2017). Ma per quanto l'abbia apprezzata, il libro risulta più avvincente.

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