KINGSMAN
– THE SECRET SERVICE
di Matthew Vaughn
(2014)
Si
capisce dalla prima scena: questo non è uno di quei film in cui
l’improbabile cattivo geniale e megalomane (che sì, comunque,
sempre un genio megalomane e improbabile è) architetta un metodo
assurdo per uccidere l’eroe, che quindi immancabilmente poi si
salva… No, questo è un film in cui si crepa. Magari con una
battuta ironica, ma in via definitiva e in qualunque momento. Anche
se si è l’eroe… l’unica salvezza è non averne soltanto uno di
riferimento!
Si
ammicca, sì, a James Bond (soprattutto a quello alla Sean Connery),
ma poi lo si disattende, un po’ per ameno spirito di
contraddizione, un po’ per sadismo… Insomma, “Kingsman”
sembra scritto da George R. R. Martin: può schiattare chiunque e nel
modo più banale (o magari diviso in due)… Oppure no!
Il
film, però, è una vera chicca: carino da matti! Una spy-story
esagerata, a base di umorismo, battute salaci, gentiluomini forbiti,
combattimenti formidabili e creativi, emozione, avventura, intrighi e
colpi di scena, ma anche qualche noticina drammatica, tanto ritmo e
un po’ di splatter nei momenti topici!
Ad
innalzarlo ulteriormente un cast d’eccezione (tra cui spiccano, ad
esempio, Samuel L. Jackson, Michael Caine, e un meraviglioso Colin
Firth…) e una trama che, pur trovando echi un po’ ovunque, e
sfociando leggermente nel grottesco, è avvincente e spassosa e,
volendo, solleva persino un problema etico...
Naturalmente
anche i personaggi, ottimamente delineati e simpatici (tutti, dalla
spalla del cattivo alla povera principessa svedese, passando per
quell’amorosissimo carlino), aiutano a sostenerla, e ci sono almeno
tre sequenze (quella con Jack Davenport, e le due con Colin Firth, la
prima nel pub e la seconda in chiesa) che sono di una godibilità
assoluta!
In
ultimo, una curiosità: provate a riconoscere Mark Hamill!
Tratto
da un fumetto di Mark Millar, non mi resta che pregare il mio
fumettivendolo di farmelo avere…
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