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martedì 22 marzo 2016

Una buona dose di sadismo

SUPER CONDUCTIVE BRAINS PARATAXIS
di Shintaro Kago


Decisamente più digeribile di “Fraction” (che mi ha ammaliata, ma che ancora visita i miei incubi, facendomi pure sentire una pervertita) e più incentrato sulla fantascienza che sull’Ero guro (un genere peculiare, su cui vale la pena documentarsi, e sui cui, al contempo, potrebbe essere opportuno soprassedere), ci regala un’antologia di storie micidiali ambientate nello stesso universo narrativo dagli inquietanti risvolti, peraltro densi di fascino…
Siamo in un futuro distopico, la popolazione umana scampata all’ennesima catastrofe ha imparato a sfruttare per le sue esigenze di vita una serie di giganti che si diverte a scomporre e assemblare secondo necessità. E forse basterebbe questa disumanizzante abitudine, fatta di membra fusa con il metallo o accatastate a casaccio, a colpirci – per giunta esaltata dalla precisione e dalla raffinatezza del disegno – ma ci sono altri elementi gustosamente alienanti e verso la metà arriva un colpo di scena (che stavamo già cominciando ad intuire) che ci infliggerà la mazzata finale!
In realtà, non tutti i racconti mi sono piaciuti allo stesso modo, tuttavia ce ne sono alcuni che rasentano davvero la genialità, e che non si limitano a stupirci, offrendoci qualcosa in più sotto il profilo delle implicazioni e delle riflessioni, tanto che, com’è proprio della migliore fantascienza, ci danno un’intensa scossa emotiva, solleticando le nostre paure più recondite...
Il tutto, condito con una buona dose di sadismo e godimento: contenuto per gli standard di Kago (come già rilevato, “Fraction” è ben più atroce), ma comunque non comune se consideriamo i parametri dei manga in generale.
Il contesto vira tra il grottesco e il surreale, distorcendo pensieri e prospettive, ma incuriosisce, stimola e risulta fluido, invogliando la lettura e brillando sovente per originalità e atmosfera malata.

Suggerisco di dare una sbirciata alle tavole: se se ne regge la vista è probabile che intervenga un colpo di fulmine (questa è stata la mia esperienza, tanto che, prima che la Star Comics editasse questo gioiello, avevo pregato il mio fumettivendolo di procacciarmi l’edizione in giapponese o in inglese), se no… Lasciate perdere: tanto non ce la potete fare!

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