SUPER
CONDUCTIVE BRAINS PARATAXIS
di Shintaro Kago
Decisamente
più digeribile di “Fraction” (che mi ha ammaliata, ma che ancora
visita i miei incubi, facendomi pure sentire una pervertita) e più
incentrato sulla fantascienza che sull’Ero guro (un genere
peculiare, su cui vale la pena documentarsi, e sui cui, al contempo,
potrebbe essere opportuno soprassedere), ci regala un’antologia di
storie micidiali ambientate nello stesso universo narrativo dagli
inquietanti risvolti, peraltro densi di fascino…
Siamo
in un futuro distopico, la popolazione umana scampata all’ennesima
catastrofe ha imparato a sfruttare per le sue esigenze di vita una
serie di giganti che si diverte a scomporre e assemblare secondo
necessità. E forse basterebbe questa disumanizzante abitudine, fatta
di membra fusa con il metallo o accatastate a casaccio, a colpirci –
per giunta esaltata dalla precisione e dalla raffinatezza del disegno
– ma ci sono altri elementi gustosamente alienanti e verso la metà
arriva un colpo di scena (che stavamo già cominciando ad intuire)
che ci infliggerà la mazzata finale!
In
realtà, non tutti i racconti mi sono piaciuti allo stesso modo,
tuttavia ce ne sono alcuni che rasentano davvero la genialità, e che
non si limitano a stupirci, offrendoci qualcosa in più sotto il
profilo delle implicazioni e delle riflessioni, tanto che, com’è
proprio della migliore fantascienza, ci danno un’intensa scossa
emotiva, solleticando le nostre paure più recondite...
Il
tutto, condito con una buona dose di sadismo e godimento: contenuto
per gli standard di Kago (come già rilevato, “Fraction” è ben
più atroce), ma comunque non comune se consideriamo i parametri dei
manga in generale.
Il
contesto vira tra il grottesco e il surreale, distorcendo pensieri e
prospettive, ma incuriosisce, stimola e risulta fluido, invogliando
la lettura e brillando sovente per originalità e atmosfera malata.
Suggerisco
di dare una sbirciata alle tavole: se se ne regge la vista è
probabile che intervenga un colpo di fulmine (questa è stata la mia
esperienza, tanto che, prima che la Star Comics editasse questo
gioiello, avevo pregato il mio fumettivendolo di procacciarmi
l’edizione in giapponese o in inglese), se no… Lasciate perdere:
tanto non ce la potete fare!
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