A
PROPOSITO DI MALASANITA'...
Burocrazia,
niente più.
Ma
oggi mi va di parlarne, anche perché ha il retrogusto... non della
barzelletta, magari, ma del colmo sì, e quasi fa ridere...
Mi
limiterò ai fatti, abbastanza kafkiani da esulare dai miei commenti,
che in effetti sarebbero superflui.
Orbene,
il 4 marzo mi serve l'appuntamento per un'ecografia, urgenza dieci
giorni.
Se
ne occupa Mater, io lavoro, non ce la faccio. Le danno disponibile il
12 aprile... Non sono dieci giorni, ma prima non c'è posto. Chiedono
però il mio numero di cellulare, rassicurando che se nel frattempo
si libera un posto telefonano.
Okay,
no problem. Era successo così anche l'anno scorso, ed in effetti
avevano puntualmente chiamato.
Già
che questo è un periodo fortunato, attorno al 10 marzo Mater va a
prendere un appuntamento per un'altra ecografia, questa volta per il
Ragno. Sempre urgente.
Le
dicono: o oggi pomeriggio o il 15 marzo. Eh?
A
questo punto Mater chiede per la mia: com'è
che se si sono, medio tempore, liberati dei posti non hanno
telefonato per me?
Risposta: noi non
chiamiamo nessuno. Siete voi che dovete attivarvi per vedere se si è
liberato qualcosa.
Mater insiste: ma a me
avete detto che chiamate voi
(e ho sentito anche io, che ero al cellulare con lei), per
mio figlio avete richiamato, l'anno scorso la trafila è stata
questa... Dunque? Le
hanno contestato che non è vero, che ha capito male, che è una
bugiarda. Le hanno detto: signora,
o si sbriga o passiamo alla persona dopo di lei.
Allora Mater – che a differenza mia non ama questionare – ha
abbozzato, limitandosi a domandare se, in tal caso, c'era un giorno
libero per un'ecografia prima del 12 aprile, visto che io avevo
comunque l'urgenza dei dieci giorni. Le è stato affibbiato il 31
marzo ad Andora. Mater si è permessa di obiettare che anche così i
dieci giorni dal 4 marzo erano belli e passati. Risposta: dal
4 marzo al 31, atteso che si contano solo i giorni lavorativi, i
dieci giorni ci sono
(sic! Della serie: la matematica è un'opinione... ma manco se
togliamo sabati e venerdì, oltre le domeniche, ci siamo!!!).
Mater
sotto shock non ha più replicato (come avrei voluto esserci io!).
Ma
qualche giorno dopo una signorina dal Centro Medico di Andora ha
chiamato me: dobbiamo
spostarle l'appuntamento,
ha comunicato. Nel
fissarglielo hanno fatto confusione, il 31 non si fanno ecografie
qui, mai! Grande! Le
ho spiegato la mia situazione. La signorina (gentilissima e
comprensiva), allora mi anticipa al 25 marzo, dicendo che non capisce
nemmeno perché abbiano richiesto un'ecografia con un radiologo
generico, quando si può farla con l'oncologo superspecializzato.
Cortesemente, provvede lei.
Il
25 vado a fare l'ecografia. Il medico è bravissimo, ma... ciliegina
sulla torta: dopo circa mezz'ora mi telefona una donna a proposito
dell'ecografia che devo fare... Si sarà accorta che il 31 non è
possibile? Non lo so. Io sono così sorpresa che non la lascio
parlare e le dico che l'ho appena fatta. A questa non risulta. Quando
faccio presente l'assurdità della situazione, lei replica: facciamo
quello che possiamo.
Io commento: Non mi
sembra proprio!, ma
abbastanza seccata.
Questa
si stizzisce.
Mi
rendo conto che alla fine è una stupidata, ma al contempo la trovo
parecchio desolante. Per tacere di quanto che ho recentemente
appreso, in occasione dell'ecografia, a proposito del sistema
sanitario nazionale... E di quello che avrebbe dovuto emergere già
dall'eco dell'anno scorso, e che invece è stato inspiegabilmente
trascurato (forse perché, appunto, l'ecografia era stata eseguita da
un generico radiologo e non da uno specialista). Ma qui mi fermo,
perché un post da solo non basta...
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