IL
MIO PRIMO DIZIONARIO DELLE SERIE TV CULT
di
Matteo Marino e Claudio Gotti
Il
titolo inganna, e ciò è un bene ed è un male. Ma soprattutto un
bene.
Mi
spiego.
Come
dizionario è carente: le Serie Tv presunte cult sono solo 33 (e di
alcune avrei fatto a meno, di altre ho avvertito la mancanza –
anche se poi, a lettura finita, sono stata contenta così – ) e,
insomma, si può avere un dizionario con appena 33 voci? Per favore!
Tuttavia...
come saggio, l'opera è strepitosa!!!
Pazienza
se non ci sono tutti i telefilm che avrei voluto e se me ne sono
dovuta sorbire altri di cui non mi importava nulla: gli autori, a
livello di analisi, critica, curiosità, hanno fatto un lavoro
grandioso, e sovente sono riusciti ad indurmi ad ampliare i miei
orizzonti, sconfinando in generi verso cui sono proverbialmente
prevenuta (produzioni italiane, in particolare)! Probabilmente il
risultato è stato così buono proprio perché hanno scelto di
soffermarsi su pochi soggetti, indi: approvazione e ammirazione!
Di
ogni serie, infatti, esaminano l'incipit, i personaggi (assai
dettagliatamente), il marchio (ciò che caratterizza il prodotto), il
cosiddetto “salto dello squalo” (quando la Serie è arrivata alla
frutta), gli autori, le derivazioni e... il prezioso ed inaspettato
imprevisto (serendipità).
Per
giunta lo fanno con acribia e passione, denotando non un mero spirito
compilativo, ma entusiasmo, freschezza e la volontà di arrivare al
cuore della Serie di cui parlano, dando la possibilità anche ai
profani, non solo di comprenderla, ma persino di amarla (no, non
esagero)... benché, magari, non ne abbiano mai vista una puntata (i
profani, non gli autori)! Pare impossibile, ma, hey, ce la fanno, con
il solo ausilio della parola scritta, coniugando acuto spirito
critico, divertimento e sentimento! E non con tono monocorde e
spocchioso, ma con simpatia, originalità, strizzate d'occhio,
nerditudine e, per giunta, in modo diversificato, anche a livello
linguistico.
Potrà
sembrare un po' da sfigatelli, ma una cose che mi devasta, di norma,
in questi lavori (che io tendo a leggere d'un fiato) è la
circostanza che si usino perennemente gli stessi cinquantadue
vocaboli. Qui no: qui il linguaggio è multiforme, “colorato”,
scoppiettante, pieno di risonanze e varietà!
Quindi?
Quindi
sono proprio felice che come dizionario 'sto libro faccia un po'
cilecca. Un dizionario è un mordi e fuggi, IMPDdSTC, invece, è un
banchetto completo!
Nei?
Qualcuno
c'è.
Anche
se... non ho trovato errori. Di solito i saggi ne sono infarciti.
Stavolta niente. Qualche minima mancanza, magari, ma nulla di
irritante o propriamente sbagliato (almeno per quel che ho potuto
osservare io).
Nei,
si diceva (non difetti)...
Ebbene,
avrei voluto più immagini. I disegni di Daniel Cuello sono
deliziosi, ma pochi, inoltre avrei apprezzato la presenza di (tante)
fotografie a colori, anche se... Presumo che la scelta sia dovuta ad
una questione di diritti o all'esigenza di contenere i costi.
Pertanto è scusabile.
A
parte ciò, ecco, velocemente, le Serie Tv coinvolte: lo spartiacque
è dato da i Segreti di Twin Peaks, indi si comincia da lì (da un
punto di vista cronologico. In realtà, avendo velleità di
dizionario, appunto, l'opera procede secondo l'ordine alfabetico)...
Poi abbiamo (io odio l'ordine alfabetico. Indi l'elenco prosegue in
armonioso ordine sparso, ma senza tralasciare nulla): Orange is the
new black; Il Trono di Spade; Modern Family; Friends; True Detective;
Daredevil; FlashForward; Lost; Doctor Who; Penny Dreadful; Desperate
Housewives; Dawson's Creek; Sex and the City; Boris; True Blood;
Breaking Bad; I Soprano; Buffy; The Big Bang Theory; Six Feet Under;
X-Files; Dexter; Battlestar Galactica; Mr. Robot; ER; Grey's Anatomy;
24; Mad Men; CSI; Dr. House; Romanzo Criminale; Gomorra.
Speriamo
in un prossimo “Il Mio Secondo Dizionario delle serie Tv Cult”
;-)!
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