FARGO 2
Formidabile!
Meglio della prima stagione!
I
personaggi, in linea di massima, sono meno incisivi (i cattivi, più
che altro: quanto si sente la mancanza di Lorne Malvo!), ma sono
destinati a crescere (Hanzee, più di tutti, e Milligan, di cui adoro
le citazioni), ma la trama spacca, e più si va avanti più diviene
frenetica!
L'inizio,
infatti, è quello tipico di Fargo: violenza (viene la tentazione di
fare la cuenta dei morti), ma pure atmosfera, un ritmo misurato, con
dialoghi elaborati, sospiri, sguardi, paesaggi innevati... Poi, verso
il sesto episodio, si parte in quarta, senza potersi più fermare!
Anche
la regia (Noah Hawley), seppur riconoscibilissima, è più ricercata,
con questo uso frequente della doppia, se non tripla, ripartizione
dello schermo, amabilmente vintage, e con un'attenzione feroce per la
fotografia...
E
in più... incappiamo in un'insospettata contaminazione
fantascientifica: arrivano gli ufo! All'inizio possiamo illuderci
siano un'allucinazione, ma no... sono reali! E non troppo invadenti,
nemmeno quando (un'unica volta) fanno da deus ex machina (a MPM la
parentesi non è piaciuta, io l'ho trovata innocua e simpaticamente
caratteristica, oltre che in armonia con lo spirito dell'epoca:
1979).
Tornando,
invece, alla trama: è ricca di sviluppi imprevisti, di nodi gordiani
che è un piacere veder sciogliere (o tagliare in due), di situazioni
assurde, ma plausibili, dati contesto e protagonisti, e di bellissimi
cambi di direzione. Ed è anche narrata bene, costruita con
eccellenza: in modo lineare e complesso contemporaneamente, con porte
che si aprono insieme, e che si chiudono all'improvviso, sbattendo,
mentre si spalancano le finestre!
E
poi è bello assistere all'evoluzione dei personaggi: il macellaio e
sua moglie non mi piacevano per nulla nelle prime puntate, poi...
wow! Che sorpresa! E, ciliegina sulla torta, il collegamento con la
prima stagione! Che però non guasta a chi non l'avesse vista, solo
induce, magari, a recuperarla... Ed anzi, se vogliamo, Fargo 2 è
antecedente, in quanto ad ambientazione: in anticipo di circa una
trentina d'anni...
Una
Serie spettacolare, sulla banalità del male, i capricci del caso, e
l'inutilità dell'esistenza... Che però non deprime, ma diverte, e
che offre sempre uno spiraglio di luce (si veda la famiglia
Solverson) o di salvezza (si vedano i discorsi di Betsy e la sua
reazione ai riferimenti a Camus) o di umanità, appunto (stile
inferno dantesco, con il riscatto dei personaggi – peccatori –
sul piano intimo), che caratterizza tutti, buoni e cattivi, sia pure
con sfumature, fragilità e ripercussioni diverse!
E
poi c'è la fine... squisitamente ironica!
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