LA
CRUNA DELL'AGO
di Ken Follett
Spy-story
per antonomasia, nonché primo successo di Ken Follett, ben
costruita, rapida, incalzante ed efficace, con un elemento di
imprevedibilità, l'amore, che aggiunge un pizzico di pepe e ci
garantisce il lieto fine... Della serie, anche i Nazistacci hanno un
cuore.
Non
amo i thriller, l'ho già detto e ribadito, e fra questi le storie di
spie, in particolare, occupano il gradino più basso nella scala dei
miei interessi. Se avevo letto questo romanzo (secoli fa), infatti,
era solo perché all'epoca mi piaceva l'autore, che, in questo caso,
non mi aveva delusa...
La
trama, infatti, ricca di commistioni e riferimenti storici (sovente
reinterpretati), con la Seconda Guerra Mondiale a fare sia da sfondo
che da motore narrativo, è avvincente, scritta in modo impeccabile,
eliminando il superfluo e facendola scorrere a velocità inaudita...
Seguiamo, dunque, le efferratezze di questa spia tedesca, Die Nadel,
l'Ago, intelligente, inafferrabile, che uccide con uno stiletto e che
di norma non ci pensa due volte... Ma i servizi segreti britannici
gli sono alle calcagna, e per fortuna, poiché da ciò dipendono le
sorti della Guerra (anche se, ad essere onesta, cattivo o non cattivo
– ma è cattivo, ci sono pochi dubbi – io non riuscivo a non
parteggiare per lui, per l'Ago).
Una
lettura di intrattenimento piacevole, ricca di suspence e di azione,
specie da che si giunge sull'isola della tempesta, perchè l'elemento
umano si fa preponderante, la vicenda diviene ancora più concitata e
cominciano a fioccare i colpi di scena!
E
poi perché incontriamo il personaggio più inaspettato (benché non
mi ci sia affezionata), Lucy, che abita sull'isola insieme alla
famiglia, ossia marito e figlio, l'unica capace di... O beh, vedrete!
Il
romanzo non mi ha coinvolta e appassionata come “I Pilastri della
Terra”, ma è meglio concepito, con più ritmo e maggior
imprevedibilità, inoltre è adatto ad un pubblico più vasto, ed
anzi, apprezzabile da qualsivoglia tipo di lettore.
Nessun commento:
Posta un commento