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martedì 17 maggio 2016

Di me ti puoi fidare

ROVER RED CHARLIE
di Garth Ennis e Michael Dipascale


Non amo i cani, eppure, dopo aver letto questo fumetto, per un istante ne ho quasi desiderato uno.
E chi pensava che Ennis, che pure adoro, potesse dare così tanto, in termini di amore? Un'opera commovente, apocalittica, epica... che ti spacca il cuore!
Gli uomini impazziscono, tutti, e si danno fuoco o si suicidano, spesso avventandosi anche contro i loro animali domestici. Tre cani, tre amici, Charlie, il più intelligente, Red, sciocco ma intrepido e leale, e Rover decidono di fuggire insieme in cerca di un futuro, sopravvivendo a svariate peripezie...
La cosa più pazzesca è che qui i protagonisti sono cani autentici, con i loro limiti e ingenuità: nessuna traccia di antropomorfismo, di morale, di retorica: i cani sono cani, si annusano il sedere, violentano le consimili (ma senza cattiveria) se non sono castrati, sono carenti di vocaboli e di concetti fondamentali, e sono consci di non possedere le sofisticate capacità dei gatti.
I cani sono cani, niente più. E per questo sono bellissimi.
A colpire è anche quel che abbaiano di solito: “sonouncanesonouncanesonouncane”. Ossia un'orgogliosa affermazione di sé, ma anche una rassicurante promessa: di me ti puoi fidare, sono un cane! Tutto lì. Puro. Semplice. Perfetto.
Non mancano efferatezze, violenza e sadismo, come tipicamente di Ennis. Ma abbiamo anche momenti di comicità e di tenerezza, che stanno in perfetto equilibrio fra loro, sostenendosi e impreziosendosi a vicenda. Non è che il registro cambi, infatti, è solo che... così è la vita: ricca, dolorosa, emozionante, divertente. Inoltre ci viene offerta una straordinaria panoramica su come è possibile essere cani, in senso positivo e negativo (non è che il migliore amico dell'uomo sia sempre buono, ad esempio... A volte brama vendetta, a volte è solo piccolo, inutile ed egocentrico), patetico o maturo.
E anche gli altri animali sono interessanti, e sempre credibili, con i loro limiti e caratteristiche (indimenticabili i soffiosi, e tenerissime le povere coccodelle), pucciosi e cartooneschi, e al contempo autentici, grazie ai bei disegni di Dipascale...
Bella anche la storia in senso più ampio: la maturazione etica e l'acquisizione di consapevolezza da parte di questi animali, che conquistano la loro libertà, prima in senso fisico, poi interiore e filosofico, un po' come Buck ne “Il richiamo della foresta” di Jack London.

Un fumetto meraviglioso, immediato, come non mi capitava da tempo, che ti viene voglia di ricominciare a leggere subito, appena l'hai finito, e che è universale, indicato per tutti, inclusi i non lettori.

2 commenti:

  1. Non conoscevo questo fumetto ma un'amica me ne ha parlato bene e me lo ha fatto leggere. Concordo con te ... è stupendo anche se un pò ci intristisce perchè ci sbatte davvero in faccia che i cani, che peraltro io adoro, sono davvero stupidi in confrontro ai loro nemici storici: i soffiosi (gatti). E' la loro natura, son fatti così ... troppo fedeli verso i loro padroni (gli "sfamatori") e per questo più deboli e dipendenti ... solo una catastrofe come quella descritta nel fumetto poteva dare loro una nuova dimensione e renderli un pò più liberi e forse alla fine anche un pò più felici. Comunque alla fine davvero una bella storia e dei bellissimi disegni.

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    1. Oh va be'... Le mie preferite sono le coccodelle ;), povere piccole! E comunque a volte l'intelligenza è sopravvalutata! A presto!

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