DAREDEVIL
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Finita
la prima stagione, finita la seconda, mi sento in dovere di integrare
il post di mesi fa, stilato mentre ero appena al sesto-settimo
episodio!
In
primis devo rilevare che la serie continua a crescere, divenendo
progressivamente più incalzante: Devil (Charlie Cox) diventa se
stesso, la dicotomia tra supereroe e vigilante si accentua sempre di
più, le sue prospettive umane e lavorative peggiorano, ma
soprattutto crescono i comprimari, Foggy e Karen, acquisendo maggior
spessore e dimostrandosi decisamente più in gamba di come ci
apparivano in principio. I rapporti fra loro tuttavia si complicano,
rifuggendo qualsivoglia schema narrativo, così come anche i cattivi
divengono più affascinanti, senza seguire un percorso lineare, a
partire da Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio), di cui scorgiamo la
fragile umanità, ma altresì la cieca brutalità, e che presto, in
carcere, diverrà il feroce Kingpin.
Ma
soprattutto, nella seconda stagione, arrivano The Punisher ed
Elektra.
Il
punto è che ho letto qualche fumetto di Daredevil e non mi ha mai
detto granché. Invece, per motivi lontanissimi fra loro, ho amato da
matti sia il Frank Castle di Ennis, sia l’Elektra di Miller... per
cui già li aspettavo con animo diverso.
E
se Frank (Jon Bernthal, alias Shane in “The Walking Dead”) si
conferma lui, sia pure più cupo e tormentato (e il contrasto con
Devil è quasi imbarazzante per quanto quest’ultimo risulti
idealista fin quasi all’idiozia e sempre pronto a farsi caricare di
botte, laddove il primo, pur in fin di vita e senza superpoteri, non
si faccia mettere i piedi in testa da nessuno), il personaggio di
Elektra viene in parte riscritto, ma da più mani, che ne
sottolineano, di volta in volta, sfumature diverse ma non
incompatibili.
La
verità è che, come direbbe il MPM, alla fine il personaggio meno
interessante è ahimè proprio il protagonista, per quanto di per sé
non sia male. Il punto è che i comprimari sono talmente bravi che
potrebbero reggere la serie anche senza di lui, magari rendendola
persino più avvincente!
Per
il resto, i pregi del telefilm restano gli stessi: superbi e
realistici i combattimenti, passaggi processuali intensi ed
emozionanti (il processo a Frank arriva a ricordarci il film “Codice
d’Onore”), atmosfere sporche e claustrofobiche che rendono
magnificamente il disagio della città… E “La Mano”, a proporsi
come nuovo, terribile nemico. Il ritmo, però, aumenta, e se
inizialmente lamentavo la lentezza delle puntate, ora filano via
spedite!
Da
segnalare il ritorno di Stick e qualche simpatico ammiccamento… ad
esempio guardate un po’ chi proporrà a Foggy una nuova assunzione!
Da
non perdere!
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