SALAMBO'
di Philippe Druillet e Gustave Flaubert
Finalmente
in edizione integrale, un fumetto imprescindibile, in primis per
motivi estetici! Come si può, infatti, rinunciare a queste tavole
raffinate e preziose, che ricordano Klimt, dettagliatissime,
visionarie, dense di potenza ed immaginazione, di architetture
sofisticate, futuristiche e impossibili, ma altresì di colori e
suggestioni psichedeliche???
Ci
si può chiedere, a fronte di questa descrizione, che c'entri
l'artista della secessione viennese, ma per me le similitudini ci
sono, e iniziano con lo sfarzo delle rappresentazioni, con
l'attenzione per i particolari, per continuare con l'arte
compositiva, la bellezza dei volti e i contrasti cromatici... Sia
come sia, l'opera di Druillet è davvero sublime!
E
il bello è che va oltre il tripudio pittorico, deliziandoci anche
con i contenuti. Che sono, sì, quelli del sontuoso romanzo di
Flaubert, con la rivolta dei mercenari nella Cartagine del III secolo
a.c. (gli stessi che hanno combattuto contro i Romani nel corso della
Prima Guerra Punica e che poi non sono stati pagati), ma
personalizzati dal Maestro Druillet, il quale, non solo ne fa una
narrazione fantascientifica con tanto di astronavi e look alieni, ma
inserisce persino il suo Lone Sloane, il mitico viaggiatore spaziale,
fra i personaggi.
Sloane
interpreta il ruolo di Matho, uno dei fautori della rivolta,
follemente infatuato della stupenda Salambò, sacerdotessa della dea
Tanith e figlia di Amilcare Barca (il padre di Annibale)...
Seguiranno
sangue e passioni, combattimenti e morte, pagine di altissimi silenzi
e di strepiti agghiaccianti, alternate a descrizioni capillari ed
emozionanti... Magari ogni tanto un po' verbose, per un fumetto, ma,
hey, è Flaubert!
Da
leggere, da avere, da amare!
Come
tutte le opere di Druillet (anche se forse la mia preferita resta “La
Notte”!
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