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giovedì 23 giugno 2016

LA SETTIMANA DEL CANCRO - 4

Quarto giorno

SEI STUPIDI LATI NEGATIVI DELL’AVERE UN TUMORE


  1. Il 35% delle mie conversazioni è ormai monotematico e ruota attorno al cancro.
Alcune sono pure carine, ma non è facile per una nerd. Si consideri che lo spazio dedicato ai film è del 5%, quello dei libri ridotto al 10%, 7% fumetti, 5% Serie Tv (di cui il 4,5% dedicato a “Il Trono di Spade”).
Le quotazioni relative alle mie conversazioni, dunque, si stanno abbassando. Che posso dire per rimediare?
Hodor.
  1. Devo limitare il consumo di zucchero, a quanto pare alimenta il carcinoma.
Eccheccavolo, questa è veramente un’ingiustizia divina!!! Il Mio Perfido Marito non potrà più dirmi “ti sento godere” mentre mangio il Magnum Double… Snif. (e soprattutto io non posso più godere mangiando il Magnum Double e altro favoloso cibo spazzatura).
  1. Mi tocca truccarmi.
E ancora peggio mi toccherà imparare a farlo. Prima evitavo: sembravo la prostituta di Babilonia e in più è una perdita di tempo totale, e la matita vicino agli occhi mi fa senso (quando riesco ad avvicinarla senza urlare) e ogni due per tre mi sbavo qualche pezzo di faccia perché non posso stare senza toccarmela. Per fortuna Mater e Chiccachu (armate di pazienza) mi danno una mano. Il fatto è che senza abbronzatura e senza capelli sembro uno dei Figli della Guerra di Mad Max 4 (non potevo mettermi un braccio meccanico e sembrare Charlize Theron? No, eh?).
  1. Devo sopportare i consigli deliranti della gente pazza (no, davvero, mi hanno proposto le più folli cure alternative! Alcune spacciate pure per medicina, tipo la dieta-oroscopo del gruppo sanguigno! Maddài!!! Vi dà così fastidio che io mi fidi ciecamente del mio chirurgo e della mia oncologa???)
Se è gente pazza con cui ho confidenza la insulto e la mando a levare i calli a Hulk. Se è gente pazza con cui non ho confidenza, mi limito a cercare di non ridere in faccia a nessuno. Di solito non ci riesco. Di solito rido. Mi spiace, è più forte di me.
  1. Dico molte più parolacce.
Il fatto è che io adoro le parolacce. Sono come formaggio ben stagionato, e adoro sentirmele sciogliere contro il palato. Il problema è che devo disciplinarmi per non depauperare il mio vocabolario. Le parolacce sono così belle che rischierei di usare solo quelle, smarrendo l’uso di aggettivi importanti. Solo che mi affiorano alle labbra sempre più spesso. E mi danno gioia. Maledette. Così, per giunta, si usurano e perdono efficacia. Devo sforzarmi di contenermi. Faccio sempre più fatica. Le parolacce danno assuefazione e dipendenza.
  1. In caso di Apocalisse Zombie sarei spacciata.

Non saprei come fare per le cure, i farmaci e l’operazione. Sarebbe un vero caos. Naturalmente, nel caso di un’apocalisse zombie, potrei anche avere problemi più gravi…

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