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giovedì 30 giugno 2016

Un ragazzino delizioso

LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE
di Mark Haddon


Lo so, sono in ritardo di parecchi anni...
Avevo sentito che era un giallo sulla sindrome di Asperger e non mi interessava, così fino a poco fa lo snobbavo ostinata.
Ma non è questo.
Intanto come giallo è bizzarro e sui generis: muore un cane (Wellington), non un uomo. E scopriamo l'assassino quasi a metà. Ci sono buffi disegni, diagrammi, simboli. Ma soprattutto a condurre le indagini è un ragazzino di quindici anni, Cristopher, ed è lui che ha la sindrome.
E' un genio in matematica e fisica e forse, se passerà il test, presto si iscriverà all'Università. Odia il giallo e ama il rosso, e a seconda di quante macchine conta di un colore piuttosto che dell'altro la giornata sarà pessima o favolosa.
Il narratore è lui, logico oltre ogni logica, foriero di candore ed umorismo, dolce, fragile, pieno di fisime e fobie...
Ma anche pronto ad attaccarti con il suo coltellino svizzero, se lo ritiene necessario.
E dunque Cristopher investiga, scoprendo cose diverse da quelle che cercava, ma che tuttavia lo riguardano da vicino, dipingendo un quadro umano/familiare realistico e alla deriva, con tanto di epifania traumatica.
Ma anziché trasformare la vicenda in una rottura tagliavene, proprio la sindrome – in qualche modo il motore della vicenda – è altresì il pretesto per utilizzare uno stile fresco, divertente, surreale e splendidamente genuino, che ci conquisterà da subito...
Tra una rivelazione e l'altra.
Perché è così che si procede: a suon di osservazioni e riflessioni bislacche godibili e sagge e colpi di scena trasversali che sembrano non avere nulla a che fare con il cane ammazzato, ma che ci porteranno dritti dritti alla soluzione del mistero. Che a sua volta susciterà altri quesiti, rivelando l'ingarbugliata tresca all'insegna dell'ordinario e il doloroso affresco sentimentale alle sue origini... Tema, però, affrontato rifuggendo il dramma, e semmai insistendo sulla bizzarria della prospettiva.
La vicenda, in sostanza, unitamente all'originale avvincendarsi delle agnizioni, ci ammalierà soprattutto con il suo stile assurdo, lieve e profondo ad un tempo, e con il fascino irresistibile del protagonista, che vorremmo tanto abbracciare, se non sapessimo che così gli provocheremmo una crisi.
Una storia dolce, intelligente, piena di sensibilità e sofferenza, ma ancora di più di umorismo, in cui, letteralmente, ci sembra immergerci nella mente di un ragazzino colpito da autismo.

Un ragazzino delizioso, peraltro, che ci stregherà per sempre...

4 commenti:

  1. Mi piace questa storia ... penso che lo leggerò presto.

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  2. Me ne rallegro! Attendo il tuo responso!

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  3. Alla fine la tua recensione mi ha così incuriosito che, come promesso, l'ho letto davvero. Ebbene sì è carino ed è piaciuto anche a me anche perchè con il fatto che il protagonista è appassionato della materia, nel libro c'erano diversi quiz logico-matematici (trattati in modo molto leggero ma molto interessanti) che mi han fatto riflettere parecchio ... fra tutti quello che mi è rimasto più impresso è il problema di Monty Hall ... di primo acchito davvero incredibile. Quindi posso dire che qualcosa di positivo questo libro mi ha lasciato. Promosso!

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    1. Beh, dai, spero non solo quello! Comunque mi fa piacere, grazie del contributo!

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