Se ti è piaciuto il mio blog


web

venerdì 17 marzo 2017

Geniale nella sua desolazione

LA RAGAZZA DI BUBE
di Carlo Cassola


Alle Medie avevo letto “Il Taglio del Bosco” di Cassola, e mi era piaciuto. Tuttavia “La Ragazza di Bube”, scoperto all'Università, era stato una grossa sorpresa in senso positivo. Assai più strutturato e complesso, mi era parso geniale nella sua desolazione, figlia, in qualche modo, di un'ideologia implacabile, dogmatica quanto una religione, il Comunismo. I cui ideali si scontrano con la disillusione.
Non sto a riassumere la trama, si trova già ovunque, inclusa Wikipedia. Dico solo che è stupenda e profonda, ambientata nel Dopoguerra, e confina con molte cose: politica, etica, romanzo di formazione, amore, Storia...
Le questioni chiave, però, a mio avviso sono due, e vanno ricercate nei personaggi e nella loro accurata psicologia:

  • le implicazioni problematiche legate al ruolo che ricopriamo, incluso quello non istituzionale, che in parte ci siamo scelti e che in parte ci è stato ritagliato addosso (nel caso di Bube quello di Vendicatore), quando, in certe occasioni, comporta una linea di condotta diversa da quella che vorremmo tenere, causandoci un conflitto interiore, il cui risultato è che comunque ci sentiamo in colpa, e, per reazione, compiamo azioni avventate, che, quando le riconsideriamo sul piano etico, non sempre sappiamo dove collocare, perché sempre ci appariranno sbagliate, eppure, nel contesto, necessarie quanto scriteriate (Solo che, ahimè, alcune hanno conseguenze più definitive di altre).
  • la coerenza crudele di Mara, la vera protagonista del libro, meravigliosa figura femminile, che, per quanto, sotto sotto, non sia davvero innamorata di Bube, sente ugualmente il bisogno categorico e inesorabile di rovinarsi la vita per lui. Che del resto, se vogliamo, se l'è rovinata per ragioni semi-analoghe. 

Al di là delle descrizioni limpide, della forza dei personaggi, della efficace ricostruzione storica – anche dal punto di vista del pensiero dei tempi – è questa doppia, dolorosa dicotomia a fare del romanzo un capolavoro, un classico senza tempo, specie se applicata a due personaggi come Mara e Bube, così umani, coerenti e poliedrici.
Educativo, ma in modo inconsueto.

Nessun commento:

Posta un commento