Se ti è piaciuto il mio blog


web

giovedì 16 marzo 2017

Un affresco vastissimo

ATLANTE DELLE CITTA’ PERDUTE
di Aude de Tocqueville


Avevo già letto l’Atlante dei Paesi Sognati, della stessa collana, che mi era piaciuto, ma questo, regalatomi da cari amici, è mille volte meglio, assai più partecipato emotivamente e molto meno battuto come argomento, indi più stimolante! 
Le “città perdute”, infatti, sono realmente esistite o esistono tuttora (talvolta iscritte al patrimonio mondiale dell’Unesco), solo che, per i motivi più vari (guerra nucleare, bombardamenti, terremoti, incendi inestinguibili, acqua salata…) sono state abbandonate… o magari riconvertite in Parco dei Divertimenti.
L’affresco che si delinea è vastissimo, appassionante, i toni elegiaci ed evocativi, straripanti vuoi di struggimento, vuoi di meraviglia, vuoi di sofferenza (a volte parliamo di tragedie non abbastanza remote per essere già rivestite di quella patina mitica che di solito risulta anestetizzante) vuoi di curiosità, la cui fisionomia è addolcita dall’assenza di fotografie, anche se, in compenso, abbondano mappe e prospettive architettoniche, opera di Karin Doering-Froger. 
Luoghi lunari o fantascientifici, ultramoderni o cristallizzati nel passato, catturate da descrizioni ispirate che ci pongono di fronte allo scorrere inesorabile del tempo e della Storia.
La varietà delle città passate in rassegna è enorme e comprende realtà di tutto il mondo e di qualsivoglia epoca, note – Cartagine, Hiroshima, Leptis Magna – , come no (parlo per me), quali Gagnon, Bannack, Sanzhi o Varosha. E così numerosi e vari sono i riferimenti culturali ad esse legate: da Skyfall (si veda James Bond - 007) a la Fortezza Bastiani (si veda “Il Deserto dei Tartari” di Buzzati), passando per “Silent Hill” (videogioco e film). Che diamine, si cita addirittura Enki Bilal!
Per quanto riguarda l’Italia figurano Pompei e… la nostra Balestrino!
Prossima tappa: “Atlante dei Luoghi Maledetti”.

Nessun commento:

Posta un commento