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giovedì 2 marzo 2017

Pennellate rapide ma significative

BLU COME LA NOTTE
di Simone Van der Vlugt


Splendido romanzo storico, dallo stile scorrevole, morbido e avvolgente, tale da carpire subito l’attenzione del lettore, e di tenerla sempre viva, senza momenti di ristagno o di noia, grazie al fascino della protagonista, nei cui confronti la narrazioni in prima persona favorisce l’immedesimazione, e dell’atmosfera.
Le descrizioni sono stupende, per quanto appena tratteggiate, composte di pennellate rapide, ma significative, capaci di cogliere l’essenziale e di dotarlo dei fregi giusti, i personaggi vivi e facili da amare, lineari eppure densi di ombre, mentre gli eventi si susseguono incalzanti: incontriamo pittori della caratura di Rembrandt e di Vermeer (che sono vivaci e ben caratterizzati, ma non rubano la scena alla protagonista), affrontiamo la peste, un’accusa di omicidio, un incendio, pene d’amore, perdite, ricatti e passioni… oltre a legarci indissolubilmente all’Olanda del 1600: sembra impossibile che il libro consti di appena 297 pagine!  
Per certi versi, inclusi ambientazione, periodo storico, e stile dell’autrice, “Blu come la notte” ricorda “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier, ma qui la protagonista, Catrijin, è più adulta ed indipendente, determinata a far accadere le cose e a forgiare il proprio domani, anziché subire, ed anzi risulta pratica e moderna persino nel fare i conti con le proprie parentesi amorose. La trama, poi, rispetto al capolavoro della Chevalier, è più dinamica, fatta di imprevisti e di fughe… ma l’atmosfera è ugualmente incantevole e fa venire voglia di effettuare approfondimenti, specie in ordine alla questione delle porcellane.
A questo punto devo sperare venga pubblicato presto altro di questa autrice…

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