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venerdì 19 settembre 2014

Il femminismo imperante


TOP OF THE LAKE
di Jane Campion
 

Lo so, questa mini in sei episodi è finita ormai da qualche mese, ma se arrivo a recensirla solo ora è perché ho aspettato che mi si sedimentasse un po' nell'anima.

Mi è piaciuta, mi è piaciuta molto, nonostante i tempi dilatati (e okay, talvolta ho pure sonnecchiato): è affascinante, altamente introspettiva, e, a parte un po' di lentezza, è davvero notevole e autoriale, non solo per la regia, quanto piuttosto per la sensibilità della narrazione e per i temi toccati, per la squisita analisi psicologica dei personaggi e del mondo in generale (il confronto uomini e donne, soprattutto, tra innocenza e corruzione).

Mi è piaciuta da matti l'idea del lago le cui acque sono mortali (ma non si capisce perché visto che ci si pesca tranquillamente e i pesci sono commestibili) e di questa tredicenne bellissima e laconica, Tui Micham, che cerca di suicidarcisi dentro perché è rimasta incinta, ma non vuole dire di chi. E poi scompare... ma non è morta, come tutto lascia intendere...

Siamo in una cittadina piccola e semi rurale in Nuova Zelanda, Laketop, i paesaggi a volte sono brulli, a volte mozzano il fiato.

Del caso di Tui viene incaricata una detective, Robin, emotiva e riflessiva ad un tempo, che non riesce a decidersi a dire il fatidico sì al fidanzato, che insegue il primo amore con cui non ha mai consumato, ha la madre malata di cancro, ma investigando riscopre se stessa e il suo doloroso passato, denso di rivelazioni, vere e false, che ti strappano il cuore. Ed è così brava l'interprete, Elisabeth Moss, così intensa e sofferta, così acuta e meravigliosa!

Ho apprezzato l'intreccio e il femminismo imperante... E poi c'è Holly Hunter, il suo personaggio, GJ, carismatico, duro e tenerissimo, quello di una guru sopravvissuta ad un fulmine e per questo “illuminata” (invero, pare un procione, come nota poco gentilmente Matt Micham, padre di Tui, uno dei personaggi più orribili della serie, capo di fatto della piccola cittadina, la prima volta che la vede) e la bislacca comunità di donne che gravita attorno a lei, e che danno conforto a chiunque capiti nei paraggi, che spesso girano nude e hanno una tazza di tè per chiunque (a proposito, la scena della signora in tiro che entra nel bar e mette sul bancone una somma di denaro per farsi sollazzare da un uomo, a patto che questi poi sparisca entro sette minuti, è davvero deliziosa!)!!

E in mezzo omicidi, corruzione, violenza, segreti, e omertà, e le due facce di almeno una medaglia...

E poi c'è il finale: shockante, perfetto, e proprio quando non te lo aspettavi più e pensavi di aver risolto l'inghippo principale...

Sì, forse si sarebbe potuta tagliare almeno una puntata, se non due.

Ma pazienza, va bene così.

Strepitoso!

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