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lunedì 22 settembre 2014

Un simile destino


VANTAGGI DI ESSERE (TRASFORMATO IN) ROBOCOP
 
 
Ogni tanto un post supercazzola ci vuole, e direi che questo lo è a tutti gli effetti. L'idea che lo scrivessi è venuta al Mio Perfido Marito, dopo che abbiamo visto insieme il recente remake dell'omonimo film di Paul Verhoeven (“RoboCop”, appunto, 1987).

Mon amour era sconcertato per il fatto che la moglie del poliziotto semi-defunto desse il consenso per la trasformazione in quasi macchina di suo marito e mi ha chiesto che cosa avrei fatto io al suo posto.

Avrei fatto lo stesso, ho ammesso candida.

MPM, oltraggiato, mi ha chiesto allora se io avrei voluto per me un simile destino, e di nuovo ho detto di sì. Il mio tesoro era sconvolto, mi chiedeva che senso avesse vivere se non sei più umano, allora gli ho spiegato:



  1. a me interessa principalmente scrivere e leggere: da RoboCop posso farlo, anche se ho la rottura delle missioni;
  2. tutto sommato andare in giro a sparare ai cattivi mi sembra divertente e piacevolmente catartico;
  3. non devo stare a preoccuparmi di menate tipo: vestiti, stupide borse, stupide scarpe, noiosa umanità;
  4. probabilmente posso spararmi “Star Wars” direttamente nel cervello;
  5. se un treno ritarda (e ritarderà) posso andare a prendere Mister Ferrovie dello Stato per le orecchie e costringerlo a viaggiare sui regionali per tutta la vita, con un cartello appeso al collo affinché i pendolari siano sicuri di chi è e, se lo desiderano, rappresentargli il loro punto di vista su Trenitalia;
  6. risolvo un volta per tutte il problema della cellulite;
  7. posso fare un bel po' di scherzetti divertenti.



Ovvio che quando ho visto il resto del film ho riveduto in parte la mia posizione...

Bau!!!

2 commenti: