VANTAGGI
DI ESSERE (TRASFORMATO IN) ROBOCOP
Ogni
tanto un post supercazzola ci vuole, e direi che questo lo è a tutti
gli effetti. L'idea che lo scrivessi è venuta al Mio Perfido Marito,
dopo che abbiamo visto insieme il recente remake dell'omonimo film di
Paul Verhoeven (“RoboCop”, appunto, 1987).
Mon
amour era sconcertato per il fatto che la moglie del poliziotto
semi-defunto desse il consenso per la trasformazione in quasi
macchina di suo marito e mi ha chiesto che cosa avrei fatto io al suo
posto.
Avrei
fatto lo stesso, ho ammesso candida.
MPM,
oltraggiato, mi ha chiesto allora se io avrei voluto per me un simile
destino, e di nuovo ho detto di sì. Il mio tesoro era sconvolto, mi
chiedeva che senso avesse vivere se non sei più umano, allora gli ho
spiegato:
- a me interessa principalmente scrivere e leggere: da RoboCop posso farlo, anche se ho la rottura delle missioni;
- tutto sommato andare in giro a sparare ai cattivi mi sembra divertente e piacevolmente catartico;
- non devo stare a preoccuparmi di menate tipo: vestiti, stupide borse, stupide scarpe, noiosa umanità;
- probabilmente posso spararmi “Star Wars” direttamente nel cervello;
- se un treno ritarda (e ritarderà) posso andare a prendere Mister Ferrovie dello Stato per le orecchie e costringerlo a viaggiare sui regionali per tutta la vita, con un cartello appeso al collo affinché i pendolari siano sicuri di chi è e, se lo desiderano, rappresentargli il loro punto di vista su Trenitalia;
- risolvo un volta per tutte il problema della cellulite;
- posso fare un bel po' di scherzetti divertenti.
Ovvio
che quando ho visto il resto del film ho riveduto in parte la mia
posizione...
Bau!!!
Mi fai morire dal ridere!
RispondiElimina:)
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