STRANIERO
IN TERRA STRANIERA
di Robert Heinlein
Romanzo
eccezionale, di matrice fantascientifica, ma che va molto, molto
oltre, e che arriva a ridiscutere lo stesso concetto di umanità, ma
anche di religione, diritto, sessualità (propugnando poligamia e
omosessualità), individualità e proprietà privata, e lo fa in modo
rivoluzionario, originalissimo e assai evoluto, specie se si
considera che l'opera risale al 1961, all'insegna della libertà,
della tolleranza, del più assoluto rispetto del prossimo,
analizzando ogni scelta (grazie al personaggio di Jubal) con dovizia
di dettagli, anche a livello etico e filosofico, senza pregiudizi,
denotando un'apertura mentale (per quanto riguarda la mia esperienza
di lettrice) senza precedenti.
La
trama è incentrata su questo giovane terrestre, Michael Valentine
Smith, nato e cresciuto su Marte, pianeta più progredito del nostro,
in cui non ci sono donne, e governato da leggi e mentalità assai
complesse e quasi antipodiche rispetto a quelle nostrane, che viene
in visita da noi, più ricco di Creso, geniale, con poteri immensi,
ma timido e indifeso, in quanto non è abituato alla nostra gravità.
Siamo
nel futuro, e anche la Terra si presenta diversa (e ancora più
esasperata e consumistica) di come la conosciamo oggi, Michael viene
praticamente tenuto prigioniero dal governo terrestre, ma, per
fortuna, troverà degli amici disposti ad aiutarlo, e che gli
permetteranno di sbocciare in tutto il suo sconcertante splendore.
La
mia edizione consta di più di settecento pagine, ma, a parte forse
l'inizio che impiega un attimo a decollare, quando ti conquista lo fa
per sempre.
Notevoli
i personaggi (quello che prediligo è Jubal, avvocato, scrittore, e
milionario eccentrico, ovviamente, libero e intelligente, e
perfettamente consapevole di sé, le cui elucubrazioni sono tra le
parti migliori del romanzo), la storia (incluso il suo tremendo e
shockante finale), e lo stile asciutto e analitico di Heinlein, ma
ci sono svariati motivi di interesse, e in particolare quelli legati
alle concezioni marziane: al grokkare (parola che entrerà nel vostro
vocabolario in via definitiva, già a metà romanzo), ai fratelli
d'Acqua, allo scorporarsi, ma anche alla realtà terrestre del
futuro, con i Testimoni Leali e i nuovi culti religiosi. E poi c'è
la particolare concezione teologica di Michael, panteistica,
sincretica e piena di fiducia in se stessi e negli altri (io sono
Dio, laddove “io” è chiunque venga accolto nel Nido, ossia nella
comunità), che sa di setta e di utopia, ma senza truffe, ed è anche
qualcosa di nuovo e di riuscito.
Un
romanzo bellissimo e lacerante, ricco come non mai di spunti di
riflessione, ma anche divertente ed appassionante, capace di momenti
toccanti e di commozione.
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