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lunedì 15 settembre 2014

Non ci lascerà indifferenti


CEREBUS
di Dave Sim
 
 
Non è un fumetto semplicissimo, né per tematiche, né per scrittura, specie nel primo tomo assolutamente verboso (si tenga conto che è stato scritto negli anni 80, anzi la saga è iniziata nel 1977). Però è un gran fumetto, uno di quelli che appartengono al mondo della letteratura, che si mantengono sempreverdi, e che non si esauriscono su un solo livello.

Per il momento io ho letto solo i due sontuosi volumi “Alta Società” e “Chiesa e Stato vol. 1” (circa 500 pagine ciascuno) pubblicati da Black Velvet, che non sono l'inizio vero e proprio, ma quello che di fatto conta, quello in cui la graphic novel e il personaggio spiegano tutte le loro potenzialità.

Ogni tomo copre un proprio arco narrativo: il primo tratta degli intrighi della politica e di una guerra scatenata per i motivi sbagliati, il secondo, più snello e scorrevole, è incentrato sul potere e le storture della Chiesa (ci si riferisce ad un culto inventato, ma non troppo).

Ma chi è Cerebus? Un oritteropo parlante che si muove in un mondo di umani, fantastico e intricato, litigioso, con un brutto carattere, la propensione ad infilarsi in situazioni più grandi di lui, molti difetti, tra cui una crassa ignoranza, e l'abitudine di parlare di sé in terza persona.

O lo odiamo o lo amiamo, ma di sicuro non ci lascerà indifferenti.

Accanto a lui si muovono personaggi misteriosi, tra danzatrici, burocrati, sette, supereroi e donne manipolatrici, la realtà è surreale e carica di sottintesi, di allusioni, di ammiccamenti (inclusi quelli ai fumetti, specie quelli Marvel, con cui l'autore non si dimostra troppo generoso), e intanto, zitti zitti e semi inconsapevoli, affrontiamo argomenti spinosi, talvolta esasperandoli un po'.

Cerebus personaggio è disegnato in stile Disney, ha un'aria simpatica, prevalgono le linee curve, e sembra il protagonista di una serie comica. Solo che questa non la è.

Il fumetto è anzi complesso e sofisticato, animato da intenti satirici, sperimentale, anticonvenzionale, ricco di inventiva, sia per contenuti, che per stili e veste grafica (ci tocca spesso rigirare le pagine, leggere in orizzontale, con vignette pienissime e scritte microscopiche, dalla partitura varia e originale), e comunque gli altri personaggi vengono realizzati con un tratto realistico.

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