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lunedì 1 settembre 2014

Un nano alla frutta


LIFE'S TOO SHORT

Santa patata fritta, questa è una delle serie Tv più divertenti, ciniche e cattive che abbia mai visto! Si tratta di un finto documentario che ha come protagonista Warwick Davis, l'interprete di “Willow” e del tenero Wicked di “Star Wars”, come ci viene continuamente ricordato (io, naturalmente – sì, lo preciso poco umilmente per vantarmi (orgoglio nerd!) – l'ho riconosciuto subito, visto che ero una fan, e adesso la sono cento volte di più!) esasperatissimo e senza ritegno, perennemente bisognoso di conferme ed attenzione.
I suoi film sono stati successi mondiali, è vero, ma di cento anni fa, e questa è una delle tematiche principali del mockumentary: Warwick Davis è (apparentemente) un attore alla frutta. Nessuno lo riconosce, nessuno sa chi sia, in più spesso ha recitato mascherato quindi non è neppure considerabile un vero attore (come gli viene rinfacciato ogni 2 X 3, da chiunque).
Altro dettaglio significativo è che Warwick Davis è un nano. Uno vero, come Peter Dinklage de “Il Trono di Spade”. Solo che P.D. cavalca l'onda del successo mentre Warwick stagna nel dimenticatoio.
Per giunta, anche come nano è alla frutta: colleziona figure tremende, sfrutta, deride e discrimina le altre persone di bassa statura, risulta pessimo tre volte su due, senza nemmeno comprenderne il motivo. Sì, perché, altra quaestio, questi attori di Hollywood sono dei mostri egocentrici, sgradevoli e irrispettosi, uno più (magnificamente) orribile dell'altro!
Abbiamo svariati cameo (almeno uno per puntata, che, ahimè, sono solo 7 di circa mezz'ora ciascuna) tra cui: Liam Neeson (il migliore!), Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Steve Carell... Interpretano se stessi e fanno a gara a chi è più prepotente, assurdo, spregevole, spesso andandoci giù davvero pesante (per il nostro sollazzo)...
C'è molta ironia, dunque, ma di quella feroce e politicamente... non scorretta: degna dell'inferno!
Gli autori sono i comicissimi Ricky Gervais e Stephen Merchant, e compaiono pure loro (tormentati da Warwick che vuole una parte in qualcosa, qualsiasi cosa) e che non si esimono dal prendersi in giro ed autolanciarsi frecciatine al vetriolo.
Insomma che vediamo Warwick, dall'ego assai più grande di lui, mentre affronta la sua svilente quotidianità (ma in cui lui è ancora peggiore), tra problemi ordinari come uscire da una toilette con la maniglia troppo alta, ma anche le tasse, la segretaria oltre i limiti dell'idiozia, il divorzio... E poi ci sono i suoi impegni da artista (e da impresario di nani), di solito umilianti e fallimentari, tra Comiconvention, partecipazioni a matrimoni a tema Guerre Stellari (in cui fa piangere la sposa), e collaborazioni bislacche e imbarazzanti...
Eppure... Eppure ci piace un mondo! Perché suo malgrado è simpatico, e talmente caricato e incredibile da risultare stupendo, benché, al contempo, sia così insopportabile, uno sproporzionato ricettacolo di difetti, da non poter suscitare troppa empatia, riuscendo quindi, grazie a questo mix perfetto, ad essere spassosissimo, anziché patetico.
Con genio ed intelligenza, ma anche con meschina perfidia, a volte piacevolmente morbosa, e senza farsi scrupolo di rompere i tabù più disparati.
Questa serie ha infine la capacità di sottolineare tante tristezze di Hollywood, le difficoltà insite nel passare di moda, mescola farsa e problematiche quotidiane, il dramma di essere piccolo e oggetto di scherno, di pregiudizi, di luoghi comuni, condendo il tutto con scene più che esilaranti.
Letteralmente, spettacolare!

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