LIFE'S
TOO SHORT
Santa
patata fritta, questa è una delle serie Tv più divertenti, ciniche
e cattive che abbia mai visto! Si tratta di un finto documentario che
ha come protagonista Warwick Davis, l'interprete di “Willow” e
del tenero Wicked di “Star Wars”, come ci viene continuamente
ricordato (io, naturalmente – sì, lo preciso poco umilmente per
vantarmi (orgoglio nerd!) – l'ho riconosciuto subito, visto che
ero una fan, e adesso la sono cento volte di più!) esasperatissimo e
senza ritegno, perennemente bisognoso di conferme ed attenzione.
I
suoi film sono stati successi mondiali, è vero, ma di cento anni fa,
e questa è una delle tematiche principali del mockumentary: Warwick
Davis è (apparentemente) un attore alla frutta. Nessuno lo
riconosce, nessuno sa chi sia, in più spesso ha recitato mascherato
quindi non è neppure considerabile un vero attore (come gli viene
rinfacciato ogni 2 X 3, da chiunque).
Altro
dettaglio significativo è che Warwick Davis è un nano. Uno vero,
come Peter Dinklage de “Il Trono di Spade”. Solo che P.D. cavalca
l'onda del successo mentre Warwick stagna nel dimenticatoio.
Per
giunta, anche come nano è alla frutta: colleziona figure tremende,
sfrutta, deride e discrimina le altre persone di bassa statura,
risulta pessimo tre volte su due, senza nemmeno comprenderne il
motivo. Sì, perché, altra quaestio, questi attori di Hollywood sono
dei mostri egocentrici, sgradevoli e irrispettosi, uno più
(magnificamente) orribile dell'altro!
Abbiamo
svariati cameo (almeno uno per puntata, che, ahimè, sono solo 7 di
circa mezz'ora ciascuna) tra cui: Liam Neeson (il migliore!), Johnny
Depp, Helena Bonham Carter, Steve Carell... Interpretano se stessi e
fanno a gara a chi è più prepotente, assurdo, spregevole, spesso
andandoci giù davvero pesante (per il nostro sollazzo)...
C'è
molta ironia, dunque, ma di quella feroce e politicamente... non
scorretta: degna dell'inferno!
Gli
autori sono i comicissimi Ricky Gervais e Stephen Merchant, e
compaiono pure loro (tormentati da Warwick che vuole una parte in
qualcosa, qualsiasi cosa) e che non si esimono dal prendersi in giro
ed autolanciarsi frecciatine al vetriolo.
Insomma
che vediamo Warwick, dall'ego assai più grande di lui, mentre
affronta la sua svilente quotidianità (ma in cui lui è ancora
peggiore), tra problemi ordinari come uscire da una toilette con la
maniglia troppo alta, ma anche le tasse, la segretaria oltre i limiti
dell'idiozia, il divorzio... E poi ci sono i suoi impegni da artista
(e da impresario di nani), di solito umilianti e fallimentari, tra
Comiconvention, partecipazioni a matrimoni a tema Guerre Stellari (in
cui fa piangere la sposa), e collaborazioni bislacche e
imbarazzanti...
Eppure...
Eppure ci piace un mondo! Perché suo malgrado è simpatico, e
talmente caricato e incredibile da risultare stupendo, benché, al
contempo, sia così insopportabile, uno sproporzionato ricettacolo di
difetti, da non poter suscitare troppa empatia, riuscendo quindi,
grazie a questo mix perfetto, ad essere spassosissimo, anziché
patetico.
Con
genio ed intelligenza, ma anche con meschina perfidia, a volte
piacevolmente morbosa, e senza farsi scrupolo di rompere i tabù più
disparati.
Questa
serie ha infine la capacità di sottolineare tante tristezze di
Hollywood, le difficoltà insite nel passare di moda, mescola farsa e
problematiche quotidiane, il dramma di essere piccolo e oggetto di
scherno, di pregiudizi, di luoghi comuni, condendo il tutto con scene
più che esilaranti.
Letteralmente,
spettacolare!
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