Se ti è piaciuto il mio blog


web

giovedì 3 maggio 2018

Esauriente ed evocativo

ATLANTE DEL MISTERO
di Orazio Labbate


Se la “Piccola Enciclopedia dei Mostri” mi era piaciuta un mondo, questo atlantino è cento volte meglio!!! 
In primis, perché laddove i volumi dedicati alla criptozoologia fantastica e alla teratologia abbondano da illo tempore, le chicche di questo tipo sono invece rarissime e di nicchia, e ce ne vorrebbero di più, mentre quasi non se ne trovano. 
Poi perché ha il pregio di rinverdire e completare “il genere”, facendo attenzione non solo ai soliti Cinema e Letteratura, ma pure alle Serie Tv (Da “Twin Peaks” a “True Detective”) e ai Videogiochi (“Silent Hill), rivelandosi straordinariamente aggiornato e attento al passato remoto, quanto al passato prossimo e al presente!
Per il resto, la formula è pressoché la stessa della precedente opera: un testo succinto, ma esauriente ed evocativo, molto curato sotto il profilo grafico, corredato da qualche indicazione sull'origine del luogo misterioso in questione (che tra l'altro mi ha fatto venire una voglia matta di leggere Thomas Ligotti, di cui ho già ordinato i primi due volumi) e disegni simpatici, ma suggestivi, a reinterpretarli in modo innovativo ed efficace, tale da conferire loro una nuova personalità (un applauso al bravissimo Simone Pace, anzi un'ovazione).
Non un pamphlet dotto e verboso, quindi, ma input rapidi e diretti per creare una mappa mentale immediata delle nostri fonti di piacere preferite e magari scoprire (perché no?) qualche mirabile percorso nuovo. 
Come promesso in copertina, dunque, attraversiamo quaranta dimore le cui porte non vorremmo mai aprire... Solo che qui lo facciamo, senza pericoli né troppi preamboli, ma con goduria estrema, dopo aver dato una sbirciata veloce dal buco della serratura!  
C'è qualche lacuna (come si fa a parlare del Babau senza citare Dino Buzzati?), ma nel complesso è evidente che l'autore conosce e ama la materia... Quale? L'immaginazione tutta. 
Ed infatti, per quanto le inclinazioni siano soprattutto verso l'horror (neanche a dirlo, Stephen King la fa da padrone), trovano spazio anche altri generi, e persino alcuni grandi classici (dall'Alice di Lewis Carroll a Franz Kafka, passando per Omero), così come ci sono ambienti la cui presenza non poteva mancare (il laboratorio del dottor Frankenstein) affiancati ad altri che non ci sarebbero venuti in mente, ma che, proprio per questo, costituiscono una graditissima sorpresa (la Chiesa di Sutter Cane).
Insomma: cinque punti per l'idea, cinque per la selezione accurata, la lode, più che meritata, per tutto il resto.
Volume imperdibile!!!

Nessun commento:

Posta un commento