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mercoledì 30 maggio 2018

Ragazzini privi di nerbo e sostanza

SUL BULLISMO
E SULLA SECONDA ESASPERANTE
STAGIONE DI TREDICI...


No, è che io spero che 'sta roba non sia davvero lo specchio della gioventù di oggi, perché qui dei protagonisti non se ne salva uno. 
Lasciamo stare le voragini narrative, la noia imperante, lo stravolgimento parziale della stagione precedente e l'idea abusata e squallida della "resurrezione" di Hannah... Non menziono nemmeno la cretinata delle polaroid, per quanto patetica, trita e forzata. 
È che non mi spiego come possa giustificarsi una simile sarabanda di solitudini e fragilità. Come fanno 'sti ragazzini ad essere così privi di nerbo, di sostanza, persino, di resilienza basilare? 
E io ho fatto il liceo (classico) in una classe composta al 60% di delinquenti! Sono stata bullizzata dalle Elementari e alle Medie, che manco Harry Potter nei suoi giorni peggiori, e persino all'asilo mi prendevano in giro chiamandomi Carota o Carrozza... Insomma, non è che abbia avuto quest'infanzia/adolescenza rosea, anzi. 
Sono andata avanti fondamentalmente grazie a Dante e a Mater, che, quando avevo sei anni, mi aveva suggerito – parafrasando l'Alighieri – di non ragionar di lor, ma di guardare e passare... Ossia, tradotto nel contesto scolastico, di non curarmi degli altri, dovendo avere dentro di me le mie risorse interiori. In altri termini, se uno ti bullizza, in qualunque modo lo faccia, è uno sfigato: devi forse preoccuparti di uno sfigato?  Quindi non farlo, così come non ti preoccupi dell'opinione delle formiche.  
Apprezzo gli intenti di sensibilizzazione promossi dal telefilm, l'offerta di aiuto che c'è dopo la sigla, ma qui siamo al parossismo. Non possono essere tutti fatti di budino, 'sti giovinetti, per un verso o per l'altro... Passi uno, passi due... Ma tutti!!! Inclusi quelli che non intervengono quando gli altri sono in difficoltà, quelli omertosi o quelli che negano. Ma v'è di più! In Tredici non sono solo i protagonisti, ma la scuola intera!
Capisco che adesso sia più difficile essere ragazzi con la mania dei video e delle foto e l'amplificazione malata dei Social. Ma la sostanza non cambia. E si può andare avanti anche senza soccombere come senza passare al lato oscuro (ci sono pure quelli che fanno i bulli per sviare l'attenzione da sé stessi, temendo di essere presi di mira). 
Io ho scelto di essere fortemente me stessa. Così fortemente che se non ti vado bene come sono, be' il problema è tuo. Non posso piacere a tutti, mi basta piacere a me. Certo, questo non significa che all'epoca non mi sia fatta i miei bei pianti, al contrario, avevo sofferto tantissimo. Ma non ho mai permesso che venisse intaccato il nucleo pulsante della mia personalità, né sono mai arrivata ad autoannullarmi o anche solo a cambiare per il prossimo.  
E se non mi dovessi piacere? Se fossi io la prima a non apprezzarmi? 
Ebbene, come posso non piacermi se ragiono con la mia testa e mi faccio promotrice dei valori in cui credo, agendo eticamente? 
E' vero, ora soffro di un lieve snobismo intellettuale (del quale, tra l'altro, mi compiaccio), ma nel complesso non ho mai neanche preso lontanamente in considerazione l'idea di suicidarmi, di autoledermi o di sopraffare a mia volta qualcuno. E nemmeno di fare cose che non approvo per il malato desiderio di integrarmi. Chi se ne cale dell'integrazione, se riguarda poveri di spirito e cerebrolesi? 
La verità è che 'sta seconda stagione è davvero esasperante. 
E sono solo alla seconda puntata.

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