SUGGERIMENTI PER RICOMINCIARE A LEGGERE
Lo capisco, leggere è un fatto di testa. Se non si è sintonizzati sulla giusta frequenza mentale può diventare difficile, anche quando se ne ha il desiderio, specie se si è a digiuno da un po'.
Ecco, allora, qualche suggerimento in materia...
Intanto, leggete lo stesso. Anche se avete l'impressione di non capire niente, di non riuscire ad immergervi in quel che si racconta. E' un po' come per il cibo: l'appetito vien mangiando. La sensazione di straniamento non può andare avanti per tanto tempo, se si è scelto il libro giusto.
Che non sarà necessariamente un romanzo, ma potrebbe essere, ad esempio, un saggio o un fumetto. C'è stato un periodo della mia vita in cui faticavo ad empatizzare e a farmi coinvolgere per cui i romanzi non mi dicevano nulla. Ma con i saggi non avevo problemi, anzi. E dopo un po' sono tornata naturalmente anche ai romanzi.
Parentesi: come scegliere il libro giusto?
Beh, intanto chiarendo a se stessi ciò che si vuole, o ciò che non si vuole e quindi procedendo per esclusione (ad esempio, valutando genere, lunghezza, stile, tematiche). Quindi, semplicemente, sfogliando il volume e magari iniziando a leggerlo. Secondo il mio Prof. di latino e greco del Liceo il trucco era leggere la prima pagina e poi due pescate a caso nel mezzo. Ovviamente può essere utile anche chiedere al libraio di fiducia (tenendo presente che può non avere i nostri stessi gusti) o leggere le recensioni in giro (più quelle negative, che quelle positive).
L'ideale, forse, è cominciare con qualcosa di breve e semplice, che non sia troppo impegnativo. Se si è tanto incerti, però, ci si può cimentare con un “libro sui libri”: ce ne sono svariati esempi. Dalle Guide della Odoya sulla letteratura ai volumi della Sellerio sul tipo “Curarsi con i libri”... Oppure ci si può orientare per un classico sul tipo di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, che ha il vantaggio di avere più livelli di lettura, e quindi di coniugare complessità di concetti e semplicità di espressione. Oppure di leggere il romanzo da cui è stato tratto un film che ci è piaciuto e di cui conosciamo bene la trama, per cui possiamo permetterci di distrarci e non faticheremo troppo ad entrare nell'ottica. Tenendo presente, com'è logico, che le due opere potrebbero non essere identiche.
Se si ha difficoltà a concentrarsi, è fondamentale scegliere il posto adatto: silenzioso e senza distrazioni. Va bene il divano come un prato, ma – per quel che mi consta – il prato più lussureggiante dopo un po' diventa scomodo, mentre sul letto o sul divano l'unico limite è che dopo che ci si è contorti sopra a lungo pare di stare per trasformarsi in una lumaca (ma se avete questo problema, significa che avete superato quello di ricominciare a leggere).
Alle brutte, un'ottima soluzione è recarsi in libreria. Possibilmente una bella grande, in cui curiosare a piacimento, o magari una piccola, con un libraio preparato con cui dissertare. A volte basta parlare di libri per farsi venire voglia, e quindi chiedere consiglio agli amici, oppure compilare una lista di volumi che si vorrebbe leggere, sbirciare recensioni online o su qualche rivista specializzata, o anche rimestare nei propri ricordi e rileggere qualcosa che ci sia piaciuto molto, ma che non si rammenta alla perfezione.
Se si è in libreria, però, non c'è niente di più bello che girare per i reparti, farsi attirare dalle copertine, confrontare gli incipit e le trame, leggiucchiando un po' di questo e un po' di quello, annusando, toccando, facendo una pila di opere che ci ispirano e dedicandoci allo “zapping” su una poltrona... Prima o poi è quasi inevitabile che qualcosa ci incanterà e non potremo più staccarcene.
In realtà, se si ha una biblioteca domestica in cui non si è letto tutto, questo è un gioco che si può fare anche a casa. E magari, a questo riguardo, può essere d'ispirazione classificare i propri possedimenti su una APP apposita, su Anobii o su una rubrica, come pure, semplicemente, riorganizzando gli spazi fisici. Magari cambiando l'ordine dei volumi (estetico, per argomento, per temi, o anche quello tristissimo – e poco pratico – dell'ordine alfabetico), dividendo le opere lette da quelle da leggere.
In ultimo, si può affrontare la lettura insieme ad un amico, spartendo emozioni e riflessioni. Non che si debba materialmente condividere il medesimo volume né tanto meno essere nello stesso luogo. Ma, ognuno provvisto della propria copia, si può cominciare il medesimo romanzo contemporaneamente, facendosi così da stimolo reciproco, vuoi per incuriosirsi a vicenda, vuoi per condividere e per discutere. Se si ha l'amico giusto è un'esperienza davvero stimolante, e arricchisce assai più che a leggere da soli. E' una (meravigliosa) esperienza che si può fare in due, ma anche in tre, quattro o cento. Anche se più si è meno è facile coordinarsi e mettersi d'accordo su tempi e scelte.
Ecco, non mi viene in mente altro.
Non mi resta che augurare a tutti buona lettura, sperando di essere stata utile.
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