UNSANE
di Steven Soderbergh
(2018)
A metà tra thriller e horror, devo riconoscere che mi ha abbastanza colpita e parecchio disturbata, soprattutto perché passa da essere un film di genere ricco di pregi formali ad una pellicola originale, con una trama che sbilancia e sorprende, oltre ad osare più di quanto mi aspettassi, capace di toccare temi attuali e spinosi, risolvendoli in modo anticonvenzionale e non del tutto politicamente corretto.
Certamente molto dipende altresì dalla protagonista (interpretata dall'ottima Claire Foy), che risulta convincente, ma anche antipatica, fredda e spietata al punto giusto. Anzi, forse persino un paio di punti più in là.
È proprio attorno a lei che si costruisce la nostra sorpresa.
Per quanto è distaccata e anafettiva all'inizio, per come ci sembra vittima di un sistema assurdo poi, fino a farci dedurre che è pazza – comprensibilmente, visto anche il meccanismo malato in cui rimane incastrata – per poi farci cambiare idea, e quindi, quando cominciamo a tifare per lei, a ingenerarci nuove perplessità.
Ed è splendido questo filo di rasoio su cui balliamo. E ancora più splendido quando la lama recide ogni nostra certezza, facendoci capire da che parte stare... Nonostante, dati certi comportamenti, siamo sempre dibattuti tra l'ammirazione e la repulsione.
Non riusciamo ad affezionarci alla protagonista, e nemmeno ad empatizzare con lei. Eppure non possiamo che scusarla, che sforzarci di comprenderla. Anche quando ci viene voglia di strozzarla e quasi pensiamo che si meriti tutto.
Un film di intrattenimento realizzato con maggior attenzione registica del solito, qualche bel passaggio lisergico, alienante q.b., che non può non rimanere impresso.
Girato con l'I-phone?
Sì, ma non è necessariamente un punto a sfavore, nel senso che l'autore riesce comunque ad imprimere alla pellicola una personalità artistica e algida, evidentemente ricercata ed in linea con gli umori e le atmosfere gelide ed estranianti della trama.
P.S.
Nel cast figura anche Matt Damon... In una parte che non ci si aspetterebbe, ma che si rivela azzeccatissima. Proprio nella misura in cui non la è.
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