PACO E LE PANTOFOLE
Da sempre il nostro cucciolo ha un rapporto conflittuale con le pantofole.
A quelle di MPM – a forma di cagnolino – ha cavato gli occhi, staccato il naso, e ogni tanto le stupra.
Altre volte ama sdraiarcisi in mezzo, come un pascià fra le sue concubine. Altre se le trascina in qualche punto della casa, così, per il gusto di farlo.
Con le mie, però, le cose vanno peggio.
Sono nere, come Paco. E, come MPM ripete sovente, paiono fabbricate con il pelo dei suoi fratelli.
Non è così, ovviamente.
E non sono nemmeno pantofole di coniglio (ci mancherebbe).
Però... quando Paco ci si piazza in mezzo non si distinguono le pantofole da lui.
Sembra che io abbia tre piedi.
Non so che cosa ne pensi il piccolo, ma la sua missione è palese: demolirle.
Oh, sì.
A volte con le mie estremità dentro.
Anzi, c'è più gusto in quel caso.
Le morde con rabbia e strappa via brandelli di pelo, come se azzannasse un rivale. Se provo a spostare il piede, lui lo insegue e il morso successivo è più cattivo ancora. Altre volte le graffia e poi ci si avventa contro con fare assassino.
Insomma, per farla breve, fino qualche settimana fa avevo delle bellissime pantofole nere, molto comode e calde.
Ora ho due cosette spelacchiate, che sembrano reduci da un film dell'orrore.
Per ciabatte.
Paco, dal canto suo, le sta guardando con un misto di lubricità e sadismo.
Non so quanto dureranno ancora.
Ma se potessero chiederebbero asilo politico in qualunque altra casa.
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