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lunedì 8 ottobre 2018

Una partitura ariosa

L'ETA' DELL'ORO
di Cyril Pedrosa e Roxanne Moreil


Sontuoso. 
Con tavole enormi, una partitura ariosa e libera, senza vincoli, disegni accurati e spigolosi, che occhieggiano alle miniature, e colori pazzeschi, che paiono negativi, intrisi della stessa poesia.
Ma pure i contenuti sono validi: dialoghi fluidi, genuini, di una scorrevolezza ispirata, che guida le pagine una dietro l'altra, come un fiume impetuoso, sino alla fine, senza pause, se non quelle imposte dal ritmo stesso del racconto.
Solo che la fine non è il termine, ma la conclusione del primo volume.
Quindi, non possiamo dire più di tanto sulla trama, non sappiamo in che modo si evolverà, ma di sicuro al momento si presenta come promettente e ben strutturata, a cui, man mano si va avanti, si aggiungono nuovi elementi di base ad introdurre sottofiloni, suscettibili di esaurirsi in poche vignette come di aprire le porte a complicazioni notevoli, intrecciandosi tra loro.
Per il resto, la storia è avventurosa, classica sotto certi versi (questioni ereditarie, tradimenti, fughe romanzesche), innovativa sotto altri (l'opera è dotata di un'anima femminista e progressista, a tratti quasi politicizzata), a dispetto dell'ambientazione medioevale. 
Altra qualità vincente è data dai personaggi: non sono mai solo ciò che appaiono. Al di là dei colpi di scena e degli apparenti stereotipi, è soprattutto la costruzione graduale del loro carattere, fatta di affermazioni, smentite e puntualizzazioni, a rivelarsi interessante, tanto più che conferisce loro spessore, senza farli apparire come meri interpreti di un ruolo precostituito (la principessa, il cavaliere, la madre...).
È ancora presto per azzardare pronostici – tra l'altro non so quanti siano i volumi in previsione – ma le premesse sono ottime, mentre i disegni di Pedrosa da soli valgono senz'altro l'acquisto.

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