IL
PICCOLO PRINCIPE
di Antoine de Saint-Exupéry
Etichettato
come libro per l'infanzia, è in realtà un “classico sempreverde”,
nel senso: sia che non invecchia, nonostante abbia già cinquant'anni
sulla schiena, sia che si può leggere ad ogni età, traendone di
volta in volta impressioni e conclusioni diverse...
Indubbiamente
l'autore si esprime con un linguaggio semplice, diretto, molto
fiabesco, permeato di innocenza e di incanto, ma ogni
personaggio/situazione assurge a simbolo e racchiude altresì
numerose verità e perle di saggezza.
Il
libro, infatti, deliziosamente illustrato dall'autore stesso, regala
sorrisi e tenerezza, ma soprattutto rapide e incisive
“illuminazioni”, mai banali, tanto che è un must (come
“Siddharta”, come “Il gabbiano Jonathan Livingston”, che però
mi hanno entusiasmata assai meno) specialmente tra i liceali, più
che tra i bambini...
Antoine de Saint-Exupéry in una caricatura del nostro vignettista
Uno
di quei tipici libri che si leggono per crescere e migliorare come
persone, nei confronti di se stessi e degli altri, perché, ad
esempio, ci ricorda che avere un amico è innanzitutto responsabilità
(si veda l'episodio della volpe) e che certe attività routinarie,
benché necessarie, sono prima di tutto un piacere (si veda il brano
del mercante di pillole e della sete).
Per
giunta, ha il pregio di essere un libro “scomponibile”, nel senso
che, pur raccontando una storia unica, con un inizio ed una fine, è
formato da tanti piccoli brani che sono potenzialmente
indipendenti... Quindi è bello anche solo da “sbirciucchiare”,
dopo che si è letto la prima volta... O anche prima...
E,
dunque, chi è il Piccolo Principe?
Un
bambino candido, gentile ed educato, che non guarda con gli occhi, ma
con il cuore ed abita su un pianeta piccolissimo, che non è proprio
un pianeta, ma l'asteroide B612, con una rosa vanitosa e tre vulcani,
di cui uno inattivo... Un bambino che ha viaggiato in lungo in largo,
facendo molte conoscenze, e che, quando incontra un aviatore
fortunosamente atterrato nel deserto gli chiede il disegno di una
pecora. Non senza un motivo...
Si
legge in meno di un'ora.
Dura
per sempre.
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