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venerdì 26 dicembre 2014

Piccoli misteri e piccole suggestioni


QUANDO C'ERA MARNIE
di Joan G. Robinson
 
 
L'atmosfera è miyazakiana ai massimi gradi, quindi non mi stupisce che il regista giapponese abbia deciso di ispirarsi a questo romanzo per la sua ultima opera. La protagonista è una ragazzina di nome Anna, orfana e terribilmente sola: perennemente “fuori” dalle cose, dalle situazioni, con una propensione ad isolarsi e con addosso quella che lei chiama la sua espressione “ordinaria”, che all'esterno risulta semmai impassibile, distratta.

Ma quando si trasferisce dai signori Pegg, vicino alla spiaggia, a poco a poco le cose iniziano a cambiare, perché Anna fa amicizia con una bambina della sua età, Marnie, bella e privilegiata, che però, sotto certi profili, appare molto strana... La verità è che noi intuiamo pressoché subito che si tratta di uno spirito: troppi segnali lo rivelano, ma quando pensiamo di capire quale strada ha intrapreso il libro, Marnie scompare, e una famiglia vivace e numerosa, i Linsday, che socializza subito con Anna, va ad abitare in quella che noi conoscevamo come la villa di Marnie...

Il dettaglio curioso, però, è che la piccola Priscilla Linsday, ancora prima di conoscerla, è convinta che Anna si chiami Marnie...

Sinceramente all'inizio ero un po' delusa: il romanzo mi appariva troppo bambinesco, troppo ingenuo e scontato, in stile primo Zafòn, ma meno magico, con un numero davvero esiguo di accadimenti, nonostante la capacità dell'autrice di descrivere magnificamente e con profonda perspicacia e sensibilità l'animo della protagonista (e le difficoltà “sociali” insite nell'essere una bambina introversa), che comunque ti induce a tornare sempre e a non abbandonare la lettura...

Tuttavia, nel prosieguo, la trama si complica e diviene più interessante, più articolata, senza esaurirsi con le solite vicende trite sugli spettri...

Il tema principale è ovviamente la solitudine di Anna, e poi la sua crescita interiore, ma c'è anche un lirico incanto a fare da colonna sonora, che permea ogni brano, sin dal principio, e che finalmente, man mano ci avviciniamo alle ultime pagine, apprezziamo con più convinzione. Piccoli misteri e piccole suggestioni che ogni tanto fanno capolino, e una scrittura delicata, che ti riporta con una potenza straordinaria a quando anche tu eri una bambina (o un bambino): le dinamiche dell'amicizia, il modo di ragionare, le attese, i desideri...

Un romanzo fatto di grazia, di sussurri, con un finale che sorprende e riempie di dolcezza, ma non in modo sleale, né stucchevole.

2 commenti:

  1. L'ho appena finito, e l'ho adorato... anche se forse anch'io, come te, a inizio lettura ero un po' sconcertata.
    Non vedo l'ora di vedere il film... hai ragione, non sorprende affatto pensare a quanto Miyazaki possa avere adorato questo romanzo! ;D

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  2. Grazie per le tue osservazioni! P.S. Ho dato un'occhiata al tuo blog: davvero carino, anche a livello grafico... Noto che abbiamo un sacco di argomenti in comune ;)! A presto!

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