DI
RITORNO DAL GIAPPONE...
Parte
I
Non
ci sono andata io (io sono come gli Hobbit prima che Gandalf turbasse
la quiete di Bilbo, benché questa sia forse l'unica meta al mondo
per cui, per una frazione di secondo, sono stata concretamente
tentata di recedere dai miei principi casalinghi), ma i miei
fratellucci, mio cugino e la loro amica Marty, che hanno esplorato
Tokyo (foto 1) e
Kyoto, beccandosi pure un rapido terremoto, che ha fatto tremare di
brutto il palazzo in cui si trovavano (essendo stati all'ottavo piano
l'hanno sentito bene)... Invero, sono partiti a metà novembre e
tornati circa quindici giorni fa, ma, gente, l'ho già detto che
scrivo i post con lauto anticipo, mica riesco a destreggiarmi con la
diretta (ecco perché il resoconto giunge su questi schermi solo
oggi)!
Ad
ogni modo, i nostri viaggiatori hanno raccontato un po' di cosette
divertenti (a sprazzi: i miei fratelli non sono loquacissimi, e per
integrare ho dovuto rivolgermi pure a mio cugino) e quindi le riporto
qui di seguito:
intanto
i giapponesi sono un popolo estremamente civile, garbato ed
educatissimo (con estremo rammarico, Androide li ha definiti di gran
lunga superiori a noi): parlano solo a voce bassa, si scusano se tu
li urti, e sorridono, sorridono sempre! Ma guai a starnutire in
pubblico! Quella è una mancanza grave. In compenso il rutto è
considerato di buon auspicio...
Curiosamente
i nipponici hanno molta stima degli italiani, e degli occidentali in
generale: tanto che se sei europeo e girelli per Tokyo vieni
fotografato ogni due per tre, neanche fossi un Vip! Stranezza: non ci
sono cestini per la carta, indi ti tocca girare con i tuoi rifiuti.
Di fatto, però, è tutto pulitissimo!
Mancano
anche le panchine, indi i giapponesi, quando sono stanchi, si
accucciano per strada, senza toccare terra, rimanendo sospesi sulle
caviglie. Secondo i miei fratelli hanno tutti le gambe storte, specie
le ragazze, per via della posizione – per noi scomodissima – che
assumono per mangiare.
I
negozi non sono granché (ma i miei congiunti non sono troppo nerd,
benché non si siano fatti mancare una visita al Museo Ghibli, quello
di Miyazaki (foto 2)
incentrato soprattutto su Totoro e Kiki –, nonostante sia un po'
fuori mano), specie quelli di abbigliamento... I prodotti, poi, sono
tutti ammonticchiati (foto
3) e, ricevendo
troppi stimoli, non si sa dove posare lo sguardo. In compenso, ci
sono gadget mangofili ovunque e a volontà (ma loro non ne
conoscevano molti, può darsi che alcuni in Italia non siano ancora
arrivati. Hanno però riconosciuto Sailor Moon, One Piece e Naruto)!
Il
cibo (foto 4)
è terribile, stando ad Androide, ma il frater è di gusti difficili
e tradizionali. In più i figliuoli hanno ordinato tutto a caso,
quindi, magari, hanno avuto sfortuna. A casa hanno portato degli
anpan (biscotti ripieni) di due tipi: con gli azuki (fagioli dolci) e
con le castagne, piuttosto buoni. Anche il ramen (spaghetti in brodo)
e gli udon (spaghetti stracotti) sono stati di loro gradimento, ma
poco altro. Il Ragno, però, consiglia i carboidrati in generale, ad
esempio: il kikouman (raviolone), gli okonomiyaki (le famose
“polpette” di Marrabbio di Kiss me Licia, che non sono per niente
polpette), e i sukiyaki (una sorta di variante della bourguignonne).
Altri cibi, in base a quanto hanno dichiarato, sanno di alghe e sono
'chifo-bleh... persino il the verde (foto
5) ha un'aria
sospetta e una consistenza stranamente spumosa. L'odore, hanno
riferito, è addirittura peggio e sa di palude e di morte...
Tuttavia,
la cosa più divertente sono forse i ristoranti italiani con le
scritte nella nostra lingua perché, a parte i marchiani errori
ortografici, ci sono parole buttate lì a casaccio (foto
6), del
tutto insensate!
La musica di sottofondo, invece, è spagnola...
I
parchi, invece (i ragazzi se ne sono fatti una scorpacciata – foto
7-13), sono
bellissimi, curatissimi e incantevoli, dai colori così pazzeschi che
sembrano “fotoshoppati”, pieni di carpe e di uccelletti
socievoli, che ti salgono persino in mano... Il resto... a domani!!!
P.S.
La
suddivisione in due parti è dovuta al fatto che non voglio
sacrificare troppo le foto: i figliuoli ne hanno scattate più di 700
e già selezionare solo queste è stato un delitto! Bau!
foto 1
foto 2
foto 3
foto 4
foto 5
foto 6
foto 7
foto 8
foto 9
foto 10
foto 11
foto 12
foto 13
L'odore sa di palude e di morte! Chifo-bleh!
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