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lunedì 15 dicembre 2014

Esplorando il Sol Levante


DI RITORNO DAL GIAPPONE...

Parte I
 
 
Non ci sono andata io (io sono come gli Hobbit prima che Gandalf turbasse la quiete di Bilbo, benché questa sia forse l'unica meta al mondo per cui, per una frazione di secondo, sono stata concretamente tentata di recedere dai miei principi casalinghi), ma i miei fratellucci, mio cugino e la loro amica Marty, che hanno esplorato Tokyo (foto 1) e Kyoto, beccandosi pure un rapido terremoto, che ha fatto tremare di brutto il palazzo in cui si trovavano (essendo stati all'ottavo piano l'hanno sentito bene)... Invero, sono partiti a metà novembre e tornati circa quindici giorni fa, ma, gente, l'ho già detto che scrivo i post con lauto anticipo, mica riesco a destreggiarmi con la diretta (ecco perché il resoconto giunge su questi schermi solo oggi)!

Ad ogni modo, i nostri viaggiatori hanno raccontato un po' di cosette divertenti (a sprazzi: i miei fratelli non sono loquacissimi, e per integrare ho dovuto rivolgermi pure a mio cugino) e quindi le riporto qui di seguito:

intanto i giapponesi sono un popolo estremamente civile, garbato ed educatissimo (con estremo rammarico, Androide li ha definiti di gran lunga superiori a noi): parlano solo a voce bassa, si scusano se tu li urti, e sorridono, sorridono sempre! Ma guai a starnutire in pubblico! Quella è una mancanza grave. In compenso il rutto è considerato di buon auspicio...

Curiosamente i nipponici hanno molta stima degli italiani, e degli occidentali in generale: tanto che se sei europeo e girelli per Tokyo vieni fotografato ogni due per tre, neanche fossi un Vip! Stranezza: non ci sono cestini per la carta, indi ti tocca girare con i tuoi rifiuti. Di fatto, però, è tutto pulitissimo!

Mancano anche le panchine, indi i giapponesi, quando sono stanchi, si accucciano per strada, senza toccare terra, rimanendo sospesi sulle caviglie. Secondo i miei fratelli hanno tutti le gambe storte, specie le ragazze, per via della posizione – per noi scomodissima – che assumono per mangiare.

I negozi non sono granché (ma i miei congiunti non sono troppo nerd, benché non si siano fatti mancare una visita al Museo Ghibli, quello di Miyazaki (foto 2) incentrato soprattutto su Totoro e Kiki –, nonostante sia un po' fuori mano), specie quelli di abbigliamento... I prodotti, poi, sono tutti ammonticchiati (foto 3) e, ricevendo troppi stimoli, non si sa dove posare lo sguardo. In compenso, ci sono gadget mangofili ovunque e a volontà (ma loro non ne conoscevano molti, può darsi che alcuni in Italia non siano ancora arrivati. Hanno però riconosciuto Sailor Moon, One Piece e Naruto)!

Il cibo (foto 4) è terribile, stando ad Androide, ma il frater è di gusti difficili e tradizionali. In più i figliuoli hanno ordinato tutto a caso, quindi, magari, hanno avuto sfortuna. A casa hanno portato degli anpan (biscotti ripieni) di due tipi: con gli azuki (fagioli dolci) e con le castagne, piuttosto buoni. Anche il ramen (spaghetti in brodo) e gli udon (spaghetti stracotti) sono stati di loro gradimento, ma poco altro. Il Ragno, però, consiglia i carboidrati in generale, ad esempio: il kikouman (raviolone), gli okonomiyaki (le famose “polpette” di Marrabbio di Kiss me Licia, che non sono per niente polpette), e i sukiyaki (una sorta di variante della bourguignonne). Altri cibi, in base a quanto hanno dichiarato, sanno di alghe e sono 'chifo-bleh... persino il the verde (foto 5) ha un'aria sospetta e una consistenza stranamente spumosa. L'odore, hanno riferito, è addirittura peggio e sa di palude e di morte...

Tuttavia, la cosa più divertente sono forse i ristoranti italiani con le scritte nella nostra lingua perché, a parte i marchiani errori ortografici, ci sono parole buttate lì a casaccio (foto 6), del tutto insensate! La musica di sottofondo, invece, è spagnola...

I parchi, invece (i ragazzi se ne sono fatti una scorpacciata – foto 7-13), sono bellissimi, curatissimi e incantevoli, dai colori così pazzeschi che sembrano “fotoshoppati”, pieni di carpe e di uccelletti socievoli, che ti salgono persino in mano... Il resto... a domani!!!

P.S.

La suddivisione in due parti è dovuta al fatto che non voglio sacrificare troppo le foto: i figliuoli ne hanno scattate più di 700 e già selezionare solo queste è stato un delitto! Bau!
 
foto 1
 
foto 2
 
foto 3
 
foto 4

foto 5
 
foto 6

foto 7
 
foto 8

foto 9

foto 10
 
foto 11

foto 12
 
foto 13

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