LE
BELVE
(2012)
Non
so quale sia il senso del titolo italiano, visto che in inglese non
si fa che parlare di selvaggi e che in effetti in originale il film è
“Savages” (riferito sia ai nostri eroi che ai loro nemici)...
Misteri della
traduzione! Comunque, gli ingredienti sono: droga (consumata,
coltivata e spacciata in due modi diversi e contrapposti, di cui uno
quasi poetico, benché su larga scala, e l'altro all'insegna della
più feroce delinquenza, e che ovviamente finiranno per entrare in
conflitto), una storia d'amore a tre (non il solito triangolo, ma
proprio due ragazzi e una ragazza che stanno felicemente e
armoniosamente insieme), una narrazione in prima persona
piacevolmente anticonvenzionale e con sorpresa (“il fatto che io vi
racconti questa storia non significa che sia viva”), ferocia,
adrenalina, ricatti, crudeltà, rapimenti, violenza al cubo,
sparatorie e un doppio finale che ha irritato il Mio Perfido Marito,
ma deliziato me (non è sleale!).
Nel
complesso, oltre al The End, io ho apprezzato particolarmente il
ménage à trois, indice di totale libertà fisica e mentale, anche
se, in effetti, ha ragione il personaggio di Salma Hayek quando
afferma, rivolta ad O, la beata fanciulla, che per riuscire a
condividerla i due giovanotti devono amarsi molto più fra loro di
quanto amino lei... Vero. Ma ci si accontenta.
C'è
qualche caduta di tono qua e là, una spruzzata di manicheismo, una
di inverosimiglianza, alcune inquadrature sono un po' di maniera
(altre però mi sono piaciute, e anche l'affiorare di tanto in tanto
del bianco e nero) e si accarezza l'apologia di reato, ma l'ottimo
cast e il modo di narrare rendono ugualmente il prodotto al di sopra
della media creando una miscela insolita. Magnifico il personaggio di
John Travolta, Dennis, per quanto la morale che reca seco sia davvero
desolante (ma realistica), interessante Elena (Salma Hayek), lì per
lì semplicemente odiosa, ma che man mano acquisisce fragilità
suscita simpatia e ammirazione, mentre Benicio del Toro, l'autentico,
malefico, sadico, cattivo (o no? O non è lui e neppure Elena?), è
disturbante e orrido q.b., e persino di più.
In
effetti, alla fin fine, i più piatti sono davvero i protagonisti,
che si salvano giusto per l'inconsueto rapporto che li lega e per i
caratteri antitetici dei due maschietti (il geniale e dolce botanico
esperto di marketing e il soldataccio senza paura), che, insieme,
sono complementari e tenerelli.
La
pellicola è firmata Oliver Stone ed in qualche punto mi ha ricordato
“Natural Born Killers – Assassini Nati”, il quale però avevo
decisamente preferito.
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