LA
TETRALOGIA di Sergej
Luk'janenko
(I
Guardiani della Notte, I Guardiani del Giorno, I Guardiani del
Crepuscolo, Gli Ultimi Guardiani)
Splendido
e originale urban fantasy strutturato come lunghi racconti collegati
fra loro, percorso da sfumature horror, profondamente introspettivo,
che rinnova i miti di vampiri, streghe e affini creando una nuova
mitologia, estremamente affascinante e ricca di sorprese.
In
primo luogo, l'autore scrive benissimo, con uno stile fluido e
scorrevole, ed è magistrale nel creare atmosfere a cavallo tra la
magia di un “mondo altro” e la realtà cittadina (soprattutto di
Mosca), in secondo luogo, la trama è stupenda! Incuriosisce e
ammalia, creando suspence, ma lasciando spazio a congetture ed
elucubrazioni, irta di colpi di scena e costellata di bei personaggi,
spesso tormentati, sempre interessanti.
Si
narra della lotta di due fazioni, il Bene e il Male se vogliamo,
composte da creature soprannaturali dotate di vari poteri, le cui
forze devono però restare in equilibrio per il benessere comune.
Tuttavia l'opera è lungi dall'essere manichea (e su questo l'autore
gioca molto, facendone il fulcro della saga): i confini fra luce e
tenebre non sono ben definiti ed entrambe le parti possono far
ricorso a sotterfugi e inganni. Non ci sono, infatti, tanti
combattimenti a suon di magia, quanto piuttosto un confronto basato
sul reciproco logoramento. Frequenti gli approfondimenti psicologici
e le riflessioni dal sapore filosofico, che non solo non rallentano
il ritmo, ma anzi contribuiscono ad accrescere suggestioni e stimoli.
A
tratti la vicenda si complica e può creare smarrimento, tanto è
complessa l'impalcatura su cui si regge o le motivazioni che muovono
i personaggi, ma se si hanno fiducia e pazienza, prima o poi ogni
elemento verrà spiegato e si incasellerà negli altri.
Ciò
che sinceramente non capisco è come mai una saga come questa (che
tra l'altro tocca alcuni temi non proprio adatti ai bambini) nelle
librerie, venga sempre relegate nell'ambito della letteratura per
l'infanzia, elemento che, come le copertine, trovo assai sviante...
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