STORIA
DEL SIGNOR SOMMER
di
Patrick Süskind
e Jean-Jacques Sempé
Dimenticate
“Il Profumo”, non c'entra nulla... Anzi dimenticate tutto, e
immergetevi in una delle storie più delicate, fiabesche (pur senza
fiabe) poetiche e divertenti che abbia mai letto!
Intanto
ci sono i disegni, quelli di Sempé, talmente deliziosi da
giustificare anche da soli l'acquisto del romanzo... Ma il bello è
che, nonostante siano specialissimi, dopo un po' quasi li lascerete
in secondo piano (sebbene in futuro non potrete che tornare a
guardarli), perché vi renderete conto che anche il testo lo è... e
c'è almeno un punto in cui fa schiantare dal ridere. Senza scendere
nei dettagli, accenno solo la scena della lezione di piano: sappiate,
però, che ho cominciato a sbellicarmi in modo così convulso che
all'epoca mia madre e mia sorella erano accorse nella mia stanza
temendo fossi definitivamente impazzita (sic!). E anche così,
proprio non riuscivo a fermarmi!
Quando
non si sghignazza, si ha comunque il sorriso sulle labbra, e una gran
serenità dentro, un senso di bellezza e di armonia, fatto di piccole
cose, ma tutte belle e piene di gioia e di tenerezza...
Si
tratta di un romanzo semplice, lieve, che ti conquista da subito e
per sempre.... Narra dell'infanzia del protagonista che, tra le altre
amenità, non poteva non notare il buffo signor Sommer, perennemente
affaccendato ad andare di qua e di là, armato di zaino e di bastone,
con qualunque tempo, ma chissà dove e a fare che, avvolto in un
enigma che incuriosisce l'intera cittadina... E non è importante,
tutto sommato, dove va il signor Sommer, perché ci sono un mucchio
di altri spunti e personaggi gustosi. Al contempo, però, è così
bizzarro, così assurdo e insensato, così surreale e affascinante...
da risultare archetipico, persino paradigmatico. Ma paradigma di che
cosa? Del romanzo... e di tutto il resto! Anche della vita...
Se
si è depressi, tristi o scontenti... questo libro è la cura
ideale!
Non
solo per le risate, ma soprattutto per la dolce pienezza che ti
lascia dopo...
Nessun commento:
Posta un commento